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Antifascisti veri e antifascisti da burla.

By Silvana De Mari
16 Ottobre 2021
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Ho l’onore di appartenere una famiglia antifascista che ha pagato il suo antifascismo. Contrariamente ai fascisti Eugenio Scalfari e Pier Paolo Pasolini e Norberto Bobbio, a casa nostra la testa del fascismo non ce l’avevamo e nessuno ha scritto poesie al duce né commemorazioni della marcia su Roma.

Ho l’onore di appartenere a una famiglia di sindacalisti: i primi sindacati dei braccianti del mio paese natale Santa Maria Capua Vetere sono stati organizzati negli anni 30 da zio Tonino, avvocato Antonio Indaco, perseguitato dal fascismo e nel dopoguerra da mio padre, avvocato Alberto De Mari.

A nome mio, in nome dei miei, in nome di tutti sindacalisti veri che hanno combattuto per i diritti dei lavoratori esprimo la mia assoluta disistima ai sindacati italiani e al  signor Landini in particolare.

Sono stata sospesa dall’attività di medico in quanto ho rifiutato di subire un farmaco sperimentale che non garantisce minimamente l’immunizzazione. In quanto medico però posso continuare a fare medicina a distanza. Gli psicologi sospesi per lo stesso motivo non posso invece seguire pazienti on-line. I lavoratori devono sottoporsi all’ignobile tortura del ridicolo tampone tre volte a settimana, anche se lavorano in smart working. È evidente a chiunque non sia idiota che tutto questo non ha senso. Il fatto che succeda solo in Italia è un’ulteriore prova di qualcosa di assolutamente anomalo. I tamponi salivari, poco invasivi e del costo di cinque euro, sono stati considerati invalidi. Per qualche misterioso motivo la scienza con la S maiuscola di Burioni e Brunetta calcola validi solo i tamponi che fanno male. Se il virus è nelle mucose, se c’è malattia trasmissibile, è in tutte le mucose. I tamponi però devono essere fatti nel naso, andando molto in alto, dove sono pericolosi e dolorosi. L’ultima idiozia è che debbano essere fatte in entrambe le narici. Ringraziamo il ministro Brunetta per la sua meravigliosa sincerità: si tratta di una pratica che ha il solo scopo di torturare il lavoratore che rifiuta di fare da cavia “ volontaria e gratuita” ai farmaci sperimentali di Big pharma dopo aver firmato un incredibile foglio su cui è scritto che leva qualsiasi responsabilità ai produttori, al personale che inocula questa roba ricevendo lauti stipendi e soprattutto al governo.

In un paese che è già stato massacrato da due anni di chiusure senza ammortizzatori, in un paese già piagato da un numero incredibile di fallimenti, da debiti con gli strozzini, in un paese dove le code alla Caritas si allungano di km, viene imposto per andare a lavorare un pass che si ottiene mediante tortura e 300 € di spese al mese o subendo un trattamento da cavia umana gratuita, nell’assoluta indifferenza di quelli che dovrebbero essere i sindacati. Nelle nazioni democratiche occidentali le case farmaceutiche i tizi che fanno da cavia li pagano, fanno loro un contratto dove è molto chiaro il risarcimento di qualsiasi danno. Questo è meno chiaro nelle cosiddette democrazie del terzo mondo, in India per esempio, le migliaia di ragazzine sono state usate per provare il vaccino di Bill Gates contro il papillomavirus, non sono state né pagate, né risarcite, né informate . Alcuni di loro sono morte, molti sono rimaste sterili, molte hanno una vita piagata dalle malattie autoimmuni . Quella che hanno subito è  una  vaccinazione che non ha nessun senso in nessuna parte del mondo, il cancro del collo dell’utero si previene con il pap-test, non come una vaccinazione che copre solo alcuni dei virus che ne sono responsabili. È particolarmente bizzarra in un luogo dove la castità delle donne è un valore culturale assoluto. Il papillomavirus può causare cancro dell’utero, o anche dell’ano visti i modificati costumi sessuali, in seguito promiscuità sessuale. Peccato che il vaccino copra solo alcuni ceppi. Il vaccino quindi non dà una sicurezza. La prevenzione del cancro del collo dell’utero si fa con il banalissimo pap test, effetti collaterali zero. Ragazzine indiane non sono state informate né pagate. I cittadini italiani come le ragazzine indiane non sono né pagati nei formati, e in più sono minacciati.

Di fronte una terribile epidemia talmente spaventosa che occorre vaccinare tutti con un vaccino che forse funzionicchia solo se l’hanno fatto tutti di in un numero di dosi da definire, probabilmente una di ogni quattro mesi, si lascia la casa il 10% dei medici e degli  infermieri. È una maniera bizzarra di gestione un’ epidemia. Potrei anche dire che sembra una maniera idiota di gestire un’ epidemia. È evidente a chiunque non sia sprovveduto che nulla di quello che sta succedendo senza preservare la salute delle persone. Ricordo che le persone che hanno subito farmaci sperimentali chiamati vaccini possono contagiare come gli altri e ricordo che le persone sane, i cosiddetti asintomatici, non contagiano la malattia se non eccezionalmente. Tutto quello che sta succedendo non ha alcun senso dal punto di vista sanitario.

Sabato 9 ottobre decine di migliaia di persone sono andati in piazza Roma. I media di regime ne hanno contate bizzarramente solo 10.000. Un gruppo di facinorosi ha aggredito una sede del sindacato, è entrato in un pronto soccorso, ha preso a calci un’auto della polizia. In seguito a questo, migliaia di persone sono state trattate da criminali delinquenti, molte di loro sono state aggredite fisicamente dalla polizia come dimostrano terrificanti video. Ora tutti stanno gridando al fascismo. Evidentemente non sono abbastanza intelligenti da rendersi conto che stanno facendo pubblicità al fascismo, una spettacolare propaganda: stanno dicendo che il fascismo talmente ben messo per poter portare in piazza via e migliaia di persone. Se questo fosse vero vorrebbe dire che cosiddetti antifascisti, intellettuali, politici, giornalisti,  sono dei poveri falliti, sarebbe carino dessero le dimissioni per lasciare il posto a qualcuno più in gamba. Ma è assolutamente falso. Chi era in piazza la gente disperata. Mi scrivono persone disperate costrette a subire l’inoculazione al loro corpo di qualcosa che non vogliono, uno stupro farmacologico, uno stupro farmacologico di cui è responsabile il governo e corresponsabile il sindacato che non  sta intervenendo. Mi scrivono di eventi collaterali atroci, che stanno distruggendo la vita. Alcune persone a causa di eventi collaterali gravi in seguito alla prima inoculazione non hanno potuto fare la seconda e quindi adesso non hanno accesso al lavoro.

Sui dubbi sindacati che stanno permettendo tutto questo è stata data nel notiziario radiofonico alle 13:00 di domenica 10 ottobre una notizia bizzarra. È stato dichiarato che i facinorosi che sono entrati nella sede del sindacato l’hanno completamente devastata. Completamente? In 10 minuti? Superuomini! Tra le cose distrutte ci sono quadri di grande valore. Quadri di grande valore? In un sindacato? Comprati con quali soldi, quelli dei lavoratori ? Ai tempi di mio padre e da mio prozio i sindacati stava una stanzetta affittata a costo minimo e sui muri ci tenevano le circolari appiccicate le puntine. Ora preziosi  sindacalisti possono lavorare solo in uffici con appesi quadri di valore alle pareti mentre aspettano la telefonata del premier o della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare che li inviti per l’aperitivo nel suo giardino d’inverno.

La mia disistima. Non attaccate le sedi dei sindacati, mai. Strappate le tessere, e smettete di pagare una quota a gente che se ne sta in uffici con quadri di valore mentre voi, le vostre vite, i nostri corpi, le vostre famiglie siete massacrati.

Sulla mia piattaforma Brigata per la difesa dell’ovvio, cominciamo da oggi a raccogliere fondi per pagare la tortura, i tamponi, a coloro che devono farli per salvarsi il lavoro. Ho cominciato io facendo il primo versamento, in nome di mio padre e di zio Tonino.

TagsAlberto De MariAntonio Indacoeugenio scalfarilandinipier paolo pasolini
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Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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