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Piove sul giusto e sull’ingiusto. Ma il giusto si bagna di più perché l’ingiusto gli ha rubato l’ombrello.

By Silvana De Mari
30 Settembre 2025
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Il Vangelo di Matteo ci ricorda come il sole splenda su giusti e ingiusti e la pioggia bagni entrambi. Sia Fra Cristoforo che Don Rodrigo muoiono di peste. È una frase importante che dobbiamo ripeterci tutte le volte che tendiamo a cadere nella tentazione pagana di pensare che Dio dovrebbe premiare i giusti con salute e ricchezza, e punire i maligni. Il Vangelo specifica che questo succederà nella vita eterna, ma attenzione, la fede in Dio dà luce anche a questa vita. Sia fra Cristoforo che don Rodrigo muoiono di peste, ma il primo muore felice, dopo aver dato ogni aiuto, e sicuro dello sguardo di Dio su di lui, l’altro muore disperato. Il popolino ha capito poco questo concetto, oggettivamente è difficile, contiene tutto il problema del dolore innocente, sarebbe molto più comprensibile un Dio che premi i buoni e prenda a calci i reprobi, subito, e ha quindi aggiunto una seconda frase. Piove sul giusto e sull’ingiusto. Ma il giusto si bagna di più perché l’ingiusto gli ha rubato l’ombrello. Il virus covid 19 ha colpito giusti e ingiusti, come la peste dei Promessi Sposi ma gli ingiusti hanno moltiplicato il loro potere e guadagnato cifre che difficilmente riusciremo a ricostruire rendendo un inferno la vita dei sudditi, ampollosamente chiamati cittadini, e i giusti che hanno provato a difenderli sono stati travolti e abbattuti. Sono stati molti i gironi infernali, una popolazione innocente messa agli arresti domiciliari chiamati ampollosamente lock down, con i bambini che si spegnevano e gli affetti da autismo e demenza che impazzivano, uccisa da cure incongrue, tachipirina, attesa criminale, intubazione, umiliata da arbitri ridicoli come i banchi a rotelle e il coprifuoco, immiserita dal fallimento di intere filiere, lasciata senza prevenzione per tutte le altre malattie, dal cancro all’infarto, privata delle Messe e dei sacramenti, ma non dei Pride, privata delle terapie domiciliari che avrebbero risolto il problema, costretta a farmaci sperimentali di dubbia utilità e indubbi effetti collaterali dalla trombosi alla morte per malore improvviso, pena la perdita del lavoro. Nei vari gironi dell’inferno covid, vedere il proprio padre andare in ospedale con le proprie gambe e uscire in un sacco nero, vedere il proprio figlio morire a diciotto anni di trombosi, c’è anche il girone mascherine, che non è stato così banale. Come ho scritto in numerosi articoli, citando una vasta letteratura medica, le mascherine erano inutili per fermare il covid, ma utilissime per alterare il microbiota della bocca e favorire innumerevoli malattie, dalla carie alla polmonite, passando per otiti e faringiti. I lavori su pub med si riferivano a mascherine corrette indossate correttamente (per non più di due, massimo quattro ore). Le mascherine sono state un business strepitoso. Sono state imposte ai nostri figli dalla mattina alla sera. Ne sono state vendute di pessime e inadatte, sono state pagate il triplo del loro valore. Ma il girono più basso resta il vaccino. Il dottor Roberto Santi è un Medico in Sestri Levante GE dal 1978. Da quando esce il farmaco impropriamente chiamato vaccino anti-Covid si rende immediatamente conto che non è un prodotto sicuro né efficace,  visto anche il bugiardino che stavolta pare costretto a dire la verità: non garantisce l’immunità. Il dottor Santi lo trova strano. Capisco perfettamente: lo avevo trovato strano anche io, e ancora più strano ha trovato il fatto che si è visto arrivare giorno 8 febbraio una pec dall’Ordine dei Medici che lo ha sospeso  fino al 31 dicembre in quanto non “vaccinato”. Il dottor Santi trova tutto questo illogico. L’aggettivo illogico è suo. Io avrei aggiunto altro, perché illogico è un termine troppo mite per indicare l’inaudito arbitrio di imporre, pena il divieto al lavoro, un farmaco immunizzante che ha scritto sulla scheda tecnica che non immunizza. Il dottor Santi si rifiuta di farsi somministrare una cosa nel migliore dei casi inutile. Anche io non mi sono fatta iniettare questi farmaci comprati con contratti secretati, ma la differenza tra me e il dottor Santi è l’età: io ero già molto vicina alla pensione, con la sospensione l’ho semplicemente anticipata di qualche anno. Ho altre fonti di guadagno, la scrittura, gli articoli su La Verità, e un magnifico marito (io sono favorevole al patriarcato). Roberto è un medico giovane, nella fase in cui si lavora per vivere. E poi non è solo questo: per un medico lasciare l’ambulatorio, la corsia, la sala operatoria, i pazienti, è un dolore. Un dolore che lui ha affrontato. Altri medici non lo hanno fatto, e questo è tragico, perché sarebbe stato sufficiente che il 10 % dei medici ancora attivi rifiutasse l’obbligo e sarebbe saltato il banco. Già abituato alle illogicità dell’ordine dei Medici  offre una modesta opposizione. Non è che ci fosse molto da fare. Io ho fatto una spettacolare opposizione con una storica lettera riportata anche da La verità cui si sono rifiutati di rispondere. Roberto Santi non si vaccina con una sostanza che non protegge né lui né i suoi Pazienti. Eppure lo sospendono fino al 31 dicembre. Mi fa notare un’ulteriore prova di razionalità scientifica: la cosa è talmente assurda che basta una firma della signora Meloni che diventa quindi Santa Giorgia della Garbatella, per renderci tutti – MIRACOLO! – idonei nuovamente due mesi prima, 31 ottobre. La signora Meloni firma e noi non siamo più infettivi e pericolosi per i Pazienti. Inutile cercare le ragioni  scientifiche, i miracoli non ne hanno. Visto che tutta la vicenda getta sull’intero iter il velo del dubbio, Santi inizia a certificare (a chi lo chiede) l’esonero dal vaccino, anche perché nonostante un’omertà degna di miglior causa qualche notizia sparsa di danni da vaccino sta cominciando a trapelare. In più si tratta di farmaci che non immunizzano, quindi che non stanno salvando nessuno. Santi scrive che chiede al medico curante di esonerare il collega oppure di prescrivere il vaccino con la sua firma. Questo è sufficiente perché il Collega non vaccini: e se questo tizio ha la sfortuna di Camilla Canepa? Chi si assume la responsabilità di mettere una firma su una prescrizione?  A questo punto il paziente può essere vaccinato solo se il curante prescrive espressamente il vaccino, con la sua firma su un ricettario, quei vaccini che spostati a meno 80 gradi secondo la leggenda, vengono somministrati sulle spiagge. I medici non si assumono questa responsabilità e il Paziente non trova un Medico disponibile a vaccinarlo né uno disponibile a prescriverlo. Mentre comincia a girare tra i Colleghi la voce per cui il vaccino va prescritto, gira anche la voce che chi ha il certificato di Santi non si vaccina e non perde il lavoro. Speranza ci sarà rimasto malissimo. Il problema diventa un altro: come fermare questo genio medico che si è inventato una formula magica che ha trasformato il reprobo aspirante untore che non voleva vaccinarsi nel povero Cristo  che non poteva. Che fare? Santi, accompagnato dall’avvocato Chiocca, che da mesi entra in Tribunale senza essere vaccinato, è chiamato dal vice Presidente che analizza il suo certificato. Per l’Ordine il certificato è ineccepibile.  Emerge in maniera chiarissima che il vaccino va prescritto. E quindi? Si mandano in Consiglio Disciplinare tutti i vaccinatori che hanno vaccinato senza prescrizione? Perché la prescrizione è obbligatoria: è prevista nel foglietto illustrativo! A questo punto la Procura di Catanzaro spicca un mandato di arresto per Santi  due mesi ai domiciliari. Il 18 agosto del 2022, ben sei Poliziotti della DIGOS suonano alla sua porta alle 4,50 del mattino e lo arrestano. Il 17 settembre gli si impedisce di partecipare al matrimonio di suo figlio in quanto “troppo pericoloso”. Non è un caso isolato. Tutti i medici che hanno certificato esenzioni sono stati indagati, molti condannati, qualcuno è finito fisicamente in prigione. Riassunto: sono stati messi in commercio farmaci sperimentali che avevano scritto sulle schede tecniche di non essere stati testati per evitare il contagio, quindi l’obbligatorietà era puro arbitrio, di avere effetti a distanza ignoti e di poter essere somministrati solo sotto prescrizione specifica data la loro dichiarata pericolosità. Non solo: in una nazione decente il fatto che un cittadino (suddito?) non voglia un farmaco, è un motivo valido di esenzione.

Tagsministro SperanzaRoberto Santi
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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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