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Je ne suis pas Charlie

By Silvana De Mari
5 Novembre 2020
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Io non sono Charlie. Nessuno ha scritto io sono Theo Van Gogh quando il regista olandese è stato assassinato per aver prodotto e diretto un cortometraggio, Submission, sul dolore delle donne nell’islam. L’autrice della sceneggiatura è la scrittrice somala Ayaan Hirsi Ali. Ayaan Hirsi Ali,. rea di aver affermato che l’Islam e l’Occidente non sono né mai saranno compatibili:  è persona non grata in molte nazioni è non può parlare nella quasi totalità dell’Università dell’Occidente, come rifiutati nelle stesse università sono anche Bat ya ‘or autrice di Eurabia, nel testo che studia le origini della sottomissione dell’Europa all’Islam, e Robert Spencer, autore tra l’altro del libro Islamofobia, che analizza nei dettagli quanto abbia favorito il terrorismo e quindi i morti la cosiddetta guerra alla islamofobia. Tutti questi autori sono condannati a morte dalla jihad islamica e devono avere la scorta, eppure nessuno si è schierato per loro. Violentissimo l’ostracismo di tutto il cosiddetto mondo culturale e il mondo accademico contro Oriana Fallaci, anche lei condannata dal jihad islamico. Incredibile il tripudio di molti rappresentanti del cosiddetto mondo culturale occidentale davanti alla sua morte per cancro. Sua Santità Benedetto XVI è stato a sua volta condannato a morte dalla jihad islamica dopo il bellissimo discorso di Ratisbona. Pochissime voci si sono schierate dalla sua parte. Sua Santità Benedetto XVI, condannato a morte dalla jihad islamica, non ha potuto tenere una conferenza all’università La Sapienza di Roma. La stima e la simpatia quindi per i condannati dalla jihad islamica, è zero. Se la condanna è stata eseguita ai funerali del defunto ci vanno solo i suoi parenti di primo grado quando va bene, se la condanna non è ancora stata eseguita al reprobo, fintanto che è in vita, si vieta l’accesso all’università..

Fa eccezione Charls Habdo. La violenta morte dei vignettisti non santifica il loro lavoro che è sempre stato molto discutibile, per non dire ignobile. La vignetta su Dio, Cristo e lo Spirito Santo è semplicemente idiota e ignobile, non esistono altri termini.  Non ricordo una sola delle loro battute che non dico mi abbia potuto stampare un mezzo sorriso, ma che non abbia infastidito o nauseato.  Sarei disposta a dare la vita per la loro libertà di espressione, ma questo non impedisce di affermare che la loro libertà di espressione l’hanno sempre usata per offendere e degradare. Il sempre più cosiddetto mondo culturale, o sempre più cosiddetti intellettuali, parola dall’etimologia sempre più impenetrabile, e addirittura gli uomini politici, tutti, per Charlie si sono mobilitati. È stato inventato l’#Je suis Charlie#, gli stessi uomini politici che hanno sputato addosso a Oriana Fallaci e Theo Van Gogh uomini politici si sono ammassati per farsi fotografare al funerale dei vignettisti.

La Francia e l’Europa hanno rinnegato il diritto alla critica storica e alla discussione. Chi ha osato critica  storica e discussione è stato isolato e disprezzato con le solite ridicole criminali accuse di razzismo e islamofobia, vale a dire politicamente scorretto. Hanno preteso il rinnegare della civiltà cui apparteniamo, non si può fare un presepe perché lo zuzzerellone di turno spiega che “offende i musulmani”, occorre rinnegare il maiale nelle stesse mense ( che mai si sono poste il problema del kosher)  perché “offende i musulmani. Non si può festeggiare Pasqua e nemmeno augurarsi buon Natale perché offende le minoranze. La nostra arte offendere minoranze, per cui copriamo le statue. La testa delle nostre donne offendere minoranze, per cui in Gran Bretagna della divisa delle poliziotte anche non islamiche fa comunque parte il velo islamico d’ordinanza che la poliziotta devo obbligatoriamente indossare quando entra nei quartieri islamici. Per non offendere minoranze copriamo i corpi delle nostre donne, perché le bagnine non islamiche nelle ore in cui le piscine sono affittate da persone islamiche, devono indossare il cosiddetto  burkini. Modifichiamo il personale negli ospedali per non offendere le minoranze, perché le donne islamiche non possono essere curate da medici maschi.

Le minoranze sono offese dai segni della nostra religione, delle nostre tradizioni, dalla nostra maniera di vivere e anche dai nostri cani che non possono più salire sugli autobus e se protestiamo i nostri intellettuali ci cavano gli occhi,  mentre le minoranze  non devono offendersi davanti alle vignette oggettivamente offensive di Charlie?

Qualcuno si rende conto dell’idiozia? I problemi dell’Islam sono due. Il primo consiste nella struttura islamica, che è di tipo politico militare, non religioso, e che per sua stessa definizione può solo dominare e mai essere dominato. Il secondo drammatico problema è l’assoluta incapacità dell’Occidente a convertire e a sedurre. Perché un islamico dovrebbe convertirsi a un occidente culturalmente nullo? L’Occidente si imbavaglia quando si tratta di mostrare la propria magnificenza, la dolcissima storia raccontata dal presepe, la magnificenza della nostra arte, la bellezza delle nostre chiese romaniche e gotiche che noi stessi abbattiamo per fare dei parcheggi. Per quale motivo una persona islamica dovrebbe sentirsi affascinata dalla cultura occidentale, visto che questa cultura non gliela raccontiamo.

Facciamo un esempio: se un preside si azzarda ad appendere crocifisso nelle aule, l’intellettuale di sinistra gli cava gli occhi in nome della laicità e delle minoranze offese. Il fatto è che la cultura europea è cristianesimo. Se non appendiamo crocifisso, non abbiamo più il valore al quali gli altri potevano integrarsi. Se una maestra fa il presepe è l’intellettuale di sinistra che per primo le cava gli occhi, con la scusa della laicità e la difesa delle minoranze. Questo è sbagliato: ogni popolo ha diritto alla sua religione e alle sue usanze, ma l’intellettuale di sinistra odia il cristianesimo, quello vero, quello di Cristo e San Paolo.

Eliminando crocifisso e presepe,  l’intellettuale di sinistra ha impedito a qualsiasi persona di religione islamica anche semplicemente di capire cos’è la civiltà europea. L’ha obbligatoriamente lasciata al di fuori di questa civiltà, con la quale non potrebbe integrarsi nemmeno se volesse perché non sa cosa è. L’intellettuale di sinistra però pretende che la persona di religione islamica, quella stessa che sarebbe stata mortalmente offesa dal presepe secondo lui, non si offenda davanti a vignette che offendono quello in cui lei crede. Quando ascolto molti di questi intellettuali mi chiedo se hanno avuto l’encefalite a un certo punto della loro storia o se sono nati così.

Le brutte vignette di Charlie a che cosa dovrebbero servire? Le persone islamiche vanno affascinate, raccontando loro la storia di Gesù Cristo, della bellezza della libertà, non insultate offendendone la religione. Quelli che disegnano le vignette che cosa si aspettano? Che musulmani dicano “ohibò, avete ragione, è proprio buffo, adesso abbandoniamo tutto questo”?  La stragrande maggioranza delle vignette é contro il cristianesimo. La continua derisione del cristianesimo e in particolare del cattolicesimo da parte dei suoi nemici, marxismo e post marxismo, e la negazione dei suoi fondamenti, e in particolare dell’obbligo di evangelizzazione, da parte delle gerarchie cattoliche, rendono il cristianesimo privo di una qualsiasi capacità di conversione. I barbari furono convertiti al cristianesimo, e questo salvò l’Europa. Gli islamici non possono essere convertiti al cristianesimo perché gli stessi europei presentano cristianesimo come opzionale, superfluo, fondamentalmente ridicolo, discutibile, sostanzialmente ai saldi di fine stagione. Non possono nemmeno essere convertiti alla laicità perché la laicità manca di qualsiasi fascino.

Non c’è nessuno scontro di civiltà. Leviamoci questa illusione dalla testa.  Lo scontro è tra una civiltà e il nulla. Lo scontro è tra una civiltà barbarica, violenta, ingabbiata in un sistema teocratico militare, che però ha una fede e un futuro,  e il ridicolo nichilismo occidentale che ha abbattuto persino l’elementare libertà di fare un presepe, e che ha come suoi unici valori le vignette di Charls Hebdo,  l’aborto, la promiscuità sessuale, il grande fratello vip.

E che si è lasciato dare il colpo di grazia definitiva da un’epidemia che, secondo gli ultimi dati dell’OMS, ha una mortalità dello 0,005% per le persone al di sotto dei 70 anni.

Foto degli studenti kenioti cristiani sterminati da un commando islamico. Per loro nessuno si è inginocchiato, ma Stefano Burbi ha composto una usica di bellezza struggente

TagsOriana Fallaci.Stefano BurbiTeo Van Gogh. Chars Hebdo
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Silvana De Mari

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