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Stupidità

By Silvana De Mari
30 Dicembre 2020
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Le quattro immutabili leggi della stupidità umana sono racchiuse nell’imperdibile libro “Allegro ma non troppo”, del compianto economista Carlo Maria Cipolla, uno dei maggiori storici del secolo scorso. Il testo è evidentemente scanzonato e ironico, ma in tutta la sua leggerezza contiene alcune verità indiscutibili

La prima Legge Fondamentale afferma che  sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. In qualsiasi contesto, sempre, troveremo più stupidì di quanti avevamo preventivato.

Le persone che si comportano in maniera irrazionale sono sempre estremamente più numerosi di quanto si poteva ipotizzare. Parliamoci chiaro: anche noi facciamo parte di questo gruppo. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo fatto almeno una volta nella vita, ma spesso ben più di una volta, qualcosa di dannatamente stupido. La domanda è: perché? La risposta è molto semplice: il nostro cervello segue linee emotive non razionali. Sono le emozioni che ci danno la direzione, la meta da raggiungere. La ragione ci dà la potenza per raggiungere quella meta. Se siamo particolarmente intelligenti saremo più efficaci e raggiungeremo la meta, se siamo meno intelligenti saremo meno efficaci e ci perderemo per strada , ma non è la ragione che decide la meta. Quando erano arrabbiati, quando eravamo frustrati, quando dimostrare qualcosa a qualcuno ci è sembrato più importante che fare i nostri interessi, tutti, abbiamo fatto cose stupire. Possiamo assumere come paradigma la spettacolare fiaba di Biancaneve e i sette nani.  C’è questa magnifica regina bella come il sole, sovrana assoluto di un regno, che potrebbe godersi serenamente tutti i suoi beni. L’invidia la spingerà a giocarsi tutto questo. In effetti il primo crimine di cui ci parlano è quello di Caino contro Abele. L’invidia è la più potente e distruttiva delle emozioni umane. Il termine genocidio non è sinonimo di sterminio di massa. Il genocidio è la distruzione di un intero popolo a cominciare dai neonati. La causa del genocidio vero è l’invidia: il popolo sterminato ha una superiorità culturale clamorosa sul popolo sterminatore. Gli armeni erano il 10% della popolazione turca, ma erano il 50% dei medici e 50% degli ingegneri. Gli ebrei oscillavano tra il 2% della Germania, il 10% della Francia e il 20% della Bielorussia, ma erano il 50% dei medici e 50% degli ingegneri. In Cambogia è stata sterminata in maniera genetica, uccidendone anche i bambini, la classe borghese, quelli che sapevano leggere e scrivere. In Ruanda stata sterminata la minoranza Tutsi, era l’aristocrazia culturale, dopo essere stata l’aristocrazia guerriera. La causa del genocidio vero è l’invidia. Le guerre sono state tutte fatte per motivi emotivi, e tutte, con pochissime eccezioni,  sono risultate essere, col senno di poi, un’assoluta stupidaggine.  Quanti di noi sono in grado di fare un discorso di più di 50 parole sulla causa della prima guerra mondiale? Molte persone obietteranno che la vera causa delle guerre in realtà è stato il denaro. Il denaro, salvo poche eccezioni, è una scelta completamente emotiva non razionale. Cercare di avere 1 milione di euro al mese può essere una scelta razionale perché con 1 milione di euro si vive meglio che con 1200 €. Ma non c’è nessuna differenza di qualità di vita tra  avere 1 milione di euro al mese o 1 miliardo di euro al mese o 1 miliardo di euro al giorno. Più che un vestito una volta non posso portare. Più conferisca per la volta non posso mettere. Non posso essere in più di un posto alla volta. Se sono nell’hotel 2000 stelle di New York non possono essere nell’hotel 8000 stelle di Parigi. Il miliardario che diventa sempre più ricco finanziando guerre, rivoluzioni di deliziose tinte confetto e congressi dove si stabilisce che il sesso è un’opinione,  sta seguendo una scelta stupida, e completamente emotiva, non una necessità dettata dalla ragione. Sta dimostrando al fratello maggiore o al padre o a qualcun altro che lui non è il moccioso che tutti dicevano, ed è disposto a distruggere il mondo per dimostrando. Sia Napoleone che Hitler hanno distrutto la loro reale possibilità di mettere insieme un vero impero per lanciarsi nella sempre discutibile impresa dell’invasione della Russia, così  da essere i più conquistatori del reame. Chernobyl è esplosa perché un oscuro burocrate del partito comunista sovietico doveva dimostrare di essere più capace facendo portare a termine un test cui tutti avevano rinunciato, essendosi resi conto che era troppo pericoloso. Un ingegnere frustrato e di serie B acconsentì all’impresa.  Da qui si arriva alla Seconda Legge Fondamentale della stupidità umana: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa. Ovvio. La stupidità, la scelta stupida, il gesto stupido, cercare di uccidere Biancaneve, fare esplodere la centrale di Chernobyl, invadere la Russia, avviene quando la ragione non riesce a tenere a bada l’emozione e può capitare anche persone estremamente colte o anche con ottime capacità cognitive. Anche persone molto intelligenti possono essere tragicamente stupide. Napoleone non era stupido, eppure invase la Russia, Hitler era già in origine meno intelligente di Napoleone, ma aveva discrete capacità, eppure lanciò le sue armate a impantanarsi e morire. La metaanfetamina che gli ottenebrava il cervello lo spinse a una scelta di un’assoluta idiozia. Quante persone distruggono in litigi insulsi i loro matrimoni e le loro vite? L’autoaggressione e lo stesso suicidio sono perdite di intelligenza biologia dovute a un’ondata di emotività che spegne la ragione.

La terza (e aurea) Legge Fondamentale: una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Questo è un punto fondamentale che ci permette di arrivare al concetto di perdente radicale. Dobbiamo la dizione perdente radicale al filosofo Hans Magnus Enzensberger. L’esempio sfolgorante è la regina di Biancaneve, che invece di godersi il regno, fa il supremo sacrificio, la sua vita e la sua bellezza, pur di distruggere Biancaneve. Hitler nel suo bunker è un perdente radicale. Nel 1942 era evidente che la Germania non avrebbe vinto, che il sogno di conquista stava crollando. Avrebbe ancora potuto non perdere la guerra. È  stato calcolato che se non avesse sperperato soldati, treni, filo spinato per distruggere gli ebrei, la Germania non avrebbe perso la guerra. I sovietici li avrebbero fermati, non a Stalingrado e nemmeno sul confine sovietico, ma sul confine tedesco li avrebbero fermati, fino a Berlino non li avrebbero fatti arrivare. Invece, come la regina folle di Biancaneve, la Germania di Hitler ha continuato lo sterminio. Il pensiero del perdente radicale è: non ho conquistato il mondo ma almeno distruggerò il mio nemico storico, gli ebrei, ma anche la Germania che mi ha deluso, e se nell’operazione muoio anch’io, tanto di guadagnato. Il terrorista suicida è un perdente radicale. Il marxismo è un perdente radicale. Il marxismo è nato come perdente radicale, nonostante molti marxisti avessero intelligenze brillanti. Lo scopo del marxismo non è la creazione di un mondo migliore, ma la distruzione di quello attuale. La base del marxismo è l’odio per il proprio padre, e quindi per se stessi. Nel 1989 l’Unione Sovietica è crollata. Il marxismo si è trovato in braghe di tela. Sempre venduti come i più intelligenti del reame, quelli capaci di disquisire per 46 ore sulla differenza tra la seconda e la terza internazionale, i marxisti si sono trovati a essere riconosciuti ufficialmente come i più stupidi del reame, quelli talmente babbei da scambiare dittatori ignobili, ma anche ridicoli, per grandi uomini. Da quel momento la struttura di perdente radicale del marxismo ha avuto un’accelerazione. Il marxismo non può più conquistare il mondo, ma almeno distruggerà il proprio nemico storico, la civiltà occidentale e il cristianesimo, e lo farà con alleanza folle con la finanza più priva di scrupoli,  l’omosessualismo e  l’Islam. Le scuole dove è vietato fare presepe e dove spiegano come essere maschio femmina sia un’opinione, distruggono ogni senso di identità, e senza senso identità le civiltà muoiono. Il marxismo è disposto alla propria morte, purché l’iccidente e il cristianesimo muoiano.

Quarta Legge Fondamentale: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. Anche questa è una regola ovvia. Occorre anche evitare di votare persone stupide. Votare persone stupide è un gesto stupido, fatto come ogni gesto stupido sotto un’ondata emotiva. I cosiddetti voti di protesta sono sempre un gesto stupido. Adolf Hitler è andato al potere con i voti di protesta. Il voto di protesta spreca l’unica arma che abbiamo: la matita copiativa con cui facciamo la X della cabina elettorale. Non si danno voti di protesta, mai esattamente come mai si rinuncia a votare. Si stabilisce con infinita pazienza tra i vari partiti quale sia quello un filo meno peggio e si dà il a voto quello lì. Non si vota per qualcuno il cui grido di battaglia è vaffa. Molte persone affermano di essere state deluse dal loro voto per i Cinque stelle. In effetti il partito ha mantenuto le promesse: aveva promesso la decrescita felice, che vuoi dire più miseria per tutti, e ha mantenuto le sue promesse più importanti. Aveva promesso che il parlamento sarebbe stato aperto come una lattina di tonno, e in effetti il parlamento completamente esautorato.

L’intelligente sa che il progresso si ottiene un passino alla volta, con infinita umiltà e infinita determinazione. Chiedete e vi sarà dato. Avete chiesto decrescita felice e parlamento lattina di tonno? Cosa vi aspettavate di diverso?

 

 

 

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