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Il paese degli orchi

By Silvana De Mari
24 Febbraio 2025
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I due bambini dai capelli rossi sono stati assassinati. Sono stati rapiti il 7 ottobre insieme alla loro madre. La loro madre è stata costretta a camminare scalza con i bimbi in braccio a Gaza tre due ali di palestinesi che le sputavano addosso. I loro corpi sono stati restituiti con una ferocia ignobile. Le autopsie dimostrano che i due bimbi sono stati strangolati. Il corpo della donna consegnato insieme alle loro bare non è quello della loro madre. Il quarto corpo del civile rapito è quello di un uomo anziano che usava la sua auto per andare a prendere a Gaza i pazienti malati di cancro che avevano bisogno di cure speciali e portarli negli ospedali israeliani. Se gli orchi di Gaza avessero speso il 10 % del denaro investito in armi e tunnel sotterranei in ospedali avrebbe gli ospedali migliori del mondo. Di ospedali ne ha moltissimi, un numero spropositato per un posto così piccolo, perché gli ospedali degli orchi, tutti, sono centri operativi di Hamas, i luoghi da cui partono i loro attacchi. Gli israeliani hanno come unica alternativa a rinunciare a difendere il loro popolo, attaccare gli ospedali così che la propaganda possa massacrarli e far risorgere l’antisemitismo di tutti, quello di destra, quello di sinistra, quello di tipo religioso, quello di tipo complottista e quello ruspante. Il popolo di Gaza che secondo gli sprovveduti ha subito un genocidio è perfettamente in grado di schierare migliaia di miliziani in uniformi pulite e stirate, issare cartelloni indegni e deridere il dolore degli israeliani per i loro assassinati. Durante questi mesi di guerra, una guerra a basso impatto, una guerra a impatto bassissimo al punto tale che Israele non è nemmeno riuscita a bloccare il lancio di missili qassam, ai palestinesi è stato assicurato un contributo giornaliero di 3000 calorie per persona. Ma gli sprovveduti hanno detto che il popolo palestinese è stato affamato: i rapiti israeliani sono stati affamati, con sconvolgente sadismo. La temperatura a Gaza neanche in inverno scende al di sotto degli 8°, ma gli sprovveduti  hanno detto che a Gaza i bambini sono morti di freddo. Israele bombarda i punti da cui partono i missili qassam. Prima di bombardare avverte sempre qual è il punto che sta per colpire. Questo purtroppo dà il tempo ai miliziani di salvarsi, ma evidentemente non ai bambini palestinesi, che hanno il divieto di scendere nei rifugi. Come ha spiegato il capo di Hamas, i bambini palestinesi devono morire, più ne muoiono meglio e, perché la loro morte è un sasso contro i sionisti. Non esiste una sola fotografia di bambini palestinesi in un rifugio. I numeri dati da Hamas sui morti sotto i bombardamenti sono falsi, ma se ci pensate un attimo, sono un autogol. Con 500 chilometri di rifugi antiaerei, il numero di morti civili doveva essere zero. Ogni numero superiore a zaro testimonia che i miliziani di Hamas sono criminali che impediscono al loro stesso popolo di scendere nei rifugi. Ripeto perché deve essere chiaro. Tutta Gaza è percorsa da rifugi antiaerei. I 500 km di tunnel sono perfetti rifugi antiaerei, ma solo i miliziani possono scendere. I palestinesi sono cultura di morte. “Voi amate la vita e noi amiamo la morte”, ripetono. I bambini palestinesi oltre che sacrificabili dai  loro padri, hanno l’anima massacrata. I palestinesi hanno sposato entusiasticamente il mito nazifascista del bambino soldato, un mito ripugnante, non solo perché il bambino potrebbe morire, ma perché, peggio, potrebbe uccidere. I palestinesi hanno preso il mito nazifascista del bambino soldato e l’hanno ulteriormente perfezionato nel mito ripugnante del bambino terrorista suicida. Le madri palestinesi si fanno fotografare mentre “addobbano” i loro bambini o anche i loro neonati con cinture esplosive. Migliaia di bambini palestinesi urlava di gioia, cantavano e ballava davanti alle bare con dentro i poveri resti dei bimbi con i capelli rossi. Un video mostra una ragazzina di Gaza che con un sorriso commosso dichiara che il 7 ottobre è stato il giorno più bello della sua vita, ed era anche il suo compleanno. Un video mostra un gruppo di bimbe palestinesi vestite con abiti graziosissimi e colorati che cantano e ballano una canzoncina che termina dicendo che sgozzeranno i nemici sionisti. Sull’ultimo verso i loro sorrisi si allargano e fanno il segno dello sgozzare. I palestinesi la guerra l’hanno sempre fatta gratis. Gli israeliano continuano a dare loro acqua ed elettricità mentre loro sparano missili dopo avergli scannato i bambini. Gli israeliani hanno fornito 3000 calorie al giorno a testa ai criminali che hanno seviziato i bimbi con i capelli rossi e la loro madre. È stata strillata la parola genocidio ma migliaia di palestinesi grassi e con le uniformi pulite per deridere il dolore degli israeliani per i loro morti ballano davanti alle bare dei bimbi.   Diceva Golda Mayer avremo la pace quando i palestinesi ameranno i loro figli più di quanto odiano noi. Dato che questo non succederà mai, e che nessuna pace è possibile con un popolo che dichiara all’articolo 1 della sua costituzione che vuole distruggere Israele e all’articolo 7 che vuole la distruzione di tutti gli ebrei del mondo e che non si fermerà fino a quando non l’avrà ottenuta, non c’è che la soluzione di Trump. Il popolo di Gaza non può restare di fianco a Israele, su una terra perforata da 200 chilometri di depositi di armi.

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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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