La gatta frettolosa fa i gattini ciechi.
Il vecchio adagio indica come quando si ha molta fretta si fanno disastri. Alcuni pensano che il riconoscimento dello Stato di Palestina potrebbe portare alla pace. Ha cominciato Macron, e altri si stanno aggiungendo. Veramente uno Stato di Palestina esiste già, è uno stato bello e panciuto e si chiama Giordania. Non bastando quello, è stato offerto innumerevoli volte uno stato ai palestinesi, l’ultima volta dopo gli accordi di campo David, includeva Gaza, Giudea e Samaria, Gerico e Gerusalemme est come capitale, ed è stato rifiutato perché i palestinesi non vogliono uno stato, vogliono lo Stato, quello che va dal fiume al mare, vale a dire lo stato di Israele, come è scritto negli statuti di Hamas e di Al Fatah. Il massacro del 7 ottobre è stato inimmaginabile. Come scrivono giustamente Lucia Annunziata, e tutti coloro che hanno visionato i terribili 45 minuti di video girati dagli assassini il 7 ottobre, ancora più atroci dei corpi massacrati, bruciati, stuprati, decapitati sono le urla degli assassini che ridono, si fanno selfie, gridano ammazza l’ebreo, telefonano al padre e alla madre dicendo orgogliosi che hanno ucciso 10 israeliani, per sentirsi dire al telefono uccidi, uccidi, uccidi. Il 7 ottobre è cominciata una crisi umanitaria come mai era successo al mondo dal tempo del nazismo: la atroce crisi degli ostaggi. Una mamma e i suoi due bimbetti dei capelli rossi sono stati strangolati. Bambini sono stati rapiti, sono stati trascinati per le vie di Gaza mentre tutti sputavano loro addosso: sono stati stuprati e affamati prima di essere restituiti. Molti ostaggi, tra cui persone anziane, sono stati uccisi mentre erano in cattività palestinese. Alcuni sono stati restituiti scheletrici e altri sono ancora lì, sempre più scheletrici. Gli israeliani devono assolutamente recuperare i loro ostaggi, che le belve di Hamas continuano a torturare e affamare, e soprattutto devono disarmare Hamas o il 7 ottobre succederà di nuovo. Se si fermano prima di aver ricuperato il loro ostaggi, firmano la condanna a morte di Israele, dichiarando che i suoi cittadini possono essere uccisi, torturati e sequestrati dal terrorista di turno impunemente. Gli israeliani stanno cercando di causare il minor numero di civili possibili, e per questo stanno sacrificando loro soldati. Invece di radere al suolo Gaza dall’alto, come avrebbe fatto Churchill, stanno mandando i loro soldati a combattere e morire, ne muoiono tutti i giorni. Il mondo avrebbe dovuto fermarsi il 7 ottobre e alzare la bandiera israeliana. Il mondo avrebbe dovuto alzarsi in piedi il 7 ottobre e pretendere la restituzione degli ostaggi. Nessuno lo ha fatto, e il risultato è una guerra che si trascina, mentre il mondo chiede a Israele e solo a Israele il cessate il fuoco. Il mondo dichiara che a Gaza succedono cose atroci che non succedono da nessuna altra parte. Ripetono la parola genocidio. È bello ripetere la parola genocidio. Ci si sente tutti fratelli, tutti eroi. Alessandro Battista la ripete come un mantra. Si tratta di gente che vive evidentemente nel mondo degli unicorni colorati e non ha mai saputo nulla dei 600.000 morti che ha fatto la guerra civile in Siria, dei 2 milioni di sfollati e dei 300.000 morti del Sudan. Evidentemente molti ignorano che in soli tre mesi di guerra nella città di Mariupol i morti sono stati 85.000. Quasi tutti i media, Italiani e internazionali, riportano senza alcuna contestualizzazione i numeri diffusi dal cosiddetto “Ministero della Salute di Gaza”, un ente controllato da Hamas. Non c’è nessun controllo, eppure, questi numeri vengono accettati come dati di fatto. Anche prendendo questi numero per buoni, l’accusa di genocidio contro Israele, è una follia. Sicuramente a Gaza ci sono morti innocenti, come in tutte le guerre, e ognuno di loro è una tragedia, ma una tragedia che poteva essere evitata se Hamas avesse restituito gli ostaggi, o, ancora meglio, sono li avesse mai presi e non avesse mai fatto il 7 ottobre. Tra l’altro: una madre che per telefona grida al figlio, uccidi, uccidi ammazza gli ebrei, può essere considerata completamente innocente? Tutti i gaziani che per strada sono andati a sputare addosso ai bambini e alle donne israeliane rapiti sono completamente innocenti? E non immaginavano che ci sarebbe stata una reazione? Oppure lo sapevano ed era proprio quello che volevano per poter gridare al genocidio e scatenare l’antisemitismo mondiale? Comunque esaminiamo i numeri, a mente fredda, evitando il coinvolgimento emotivo. Hamas dichiara 60.000 morti che nessuno controllato. Facciamo finta che sia vero e prendiamo per buono questo numero. In quasi due anni di guerra su una popolazione di 2.300.000 persone i morti di morte naturale dovrebbero essere almeno 10.000. Ne restano 50.000. Di questi almeno 30.000 sono combattenti caduti, dato che Hamas è stata dimezzata, ricordando anche che oltre Hamas ci sono altre unità combattenti: Jihad Islamica Palestinese, Comitati di Resistenza Popolare, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Esercito dell’Islam, Gruppi salafiti-jihadisti. Ne restano circa 20.000. su circa 2,3 milioni di persone, in quasi due anni di guerra (21 mesi), la percentuale di popolazione civile deceduta è circa 1%. Come genocidio mi sembra fallimentare, tanto più che l’anagrafe di Gaza dichiara candidamente che in questi quasi due anni di guerra la popolazione è aumentata di 23.000 unità. Dato che Gaza è una delle zone più densamente popolate del mondo, dato che Hamas ha costruito la propria infrastruttura bellica sotto scuole, ospedali e case civili, e i combattenti si nascondono fra la popolazione usando i civili come scudi umani, questo è possibile perché non ci sono carneficine ma operazioni militari straordinariamente mirata. Eppure si parla di genocidio. Eppure l’antisemitismo si sta alzando a livelli tragici. Ora si vuole premiare la bestiale ferocia del 7 ottobre, la bestiale ferocia con cui sono stati trattati gli ostaggi, con uno stato. Si potrebbe pensare che è così che si fa ottenere uno stato: bisogna stuprare a morte le ragazze, strangolare i bambini di quattro anni e nove mesi. Potrebbe essere un buon consiglio dato ai popoli che avrebbero diritto uno stato e non ce l’hanno, per esempio gli armeni, o i curdi. Questa è chiaramente una battuta di spirito. Se gli armeni, oppure i curdi tentassero un atto di terrorismo piccolo, sarebbero sterminati dal primo all’ultimo dell’indifferenza generale, senza contare che per un terrorismo di qualità bisogna essere una cultura di morte come è quella palestinese. I palestinesi sono amati per il loro terrorismo perché il mondo odia gli ebrei. Il punto fondamentale è che i palestinesi hanno contro gli israeliani, vale a dire gli ebrei: il loro terrorismo e la inevitabile reazione israeliana, per quanto contenuta possa essere, permettono all’antisemitismo di risorgere, ridanno di nuovo all’antisemitismo il lustro che aveva perso dopo il nazismo. Per questo tutti li amano. Macron riconosce uno stato che non si sa quali confini avrebbe, e non si sa quale capitale. Hamas è una creatura dell’Iran, come anche gli Hezbollah e gentiluomini che sparano missili dallo Yemen dopo aver affamato la popolazione. Riconoscere uno stato palestinese vuol dire permettere all’Iran di affacciarsi sul Mediterraneo. Dopo le dichiarazioni di Macron, Hamas rafforza la posizione: niente disarmo, cessate il fuoco solo alle sue folli condizioni. In questo momento le affermazioni di Macron e degli altri leader occidentali che danno potenza da Hamas sono semplicemente un crimine. Non sono solo un errore politico, non sono solo un’ idiozia: sono un crimine, un crimine che l’Europa pagherà carissimo. Con la tenerezza per Hamas abbiamo sdoganato il concetto che il terrorismo sia in fondo una bella cosa, una forma di resistenza, che la vera colpa sia delle vittime che hanno causato tanta infelicità ai loro assassini. Questo concetto sta giustificando il terrorismo contro di noi. Noi siamo buoni, quando ci ammazzano come cani facciamo disegnetti con i gessetti colorati e accendiamo candeline. Gli israeliani reagiscono combattendo, perché il tempo in cui si potevano ammazzare impunemente gli ebrei è finito e non torna. Grazie a Macron ora comincia ufficialmente il tempo in cui si possono ammazzare impunemente i cristiani sul suolo europeo. E a questo punto arriva la notizia interessante: la Lega Araba condanna il 7 ottobre, chiede a Hamas di disarmare e lasciare Gaza prima di poter parlare di uno stato palestinese, perché solo dopo il ricupero degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas il problema può essere discusso. Discuterlo prima è un crimine.
