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Fermiamo il razzismo

By Silvana De Mari
12 Giugno 2020
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Fermiamo il razzismo, fermiamolo subito, immediatamente prima che distrugga il mondo. Il razzismo ha raggiunto un punto tale che ci distruggerà tutti. Un uomo di origine afroamericana, è stato assassinato in otto lunghissimi minuti da un poliziotto bianco, se preferite caucasico, mentre altri quattro poliziotti di cui uno bianco, cioè caucasico cioè WASP ( acronimo per bianco, anglo sassone protestante), uno ispanico, uno asiatico e uno afroamericano stavano a guardare. Si tratta di un crimine di gruppo, poche storie, di un gruppo dove i caucasici (WASP) sono 2 su 5.

È evidente a chiunque non sia idiota e che sappia contare fino a cinque, che si tratta di un crimine di prepotenti contro disarmati, non di bianchi contro neri. Nel folle razzismo anti bianco in cui è immerso il mondo, è diventato un crimine di bianchi contro neri. Ripeto per coloro che fossero distratti: dei quattro poliziotti che sono stati a guardare sorridendo mentre in otto minuti veniva ucciso un uomo, uno era afroamericano come il defunto, uno ispanico e uno dell’estremo oriente, non so se giapponese o vietnamita o qualcosa di simile. Quando si tratta di bianchi salta persino l’ elementare diritto a essere responsabili solo delle proprie azioni. Quando una ragazza italiana è stata stuprata, massacrata e suddivisa in due diversi trolley, con una tecnica di dissezione spettacolare che può appartenere solamente a individui che di gente ne hanno smembrata  parecchia, tutti abbiamo fatto attenzione a non generalizzare. Si tratta di un isolato zuzzerellone. Con un incredibile slancio creativo la magistratura italiana è anche riuscita a convincersi che l’assassino fosse uno solo e che non c’entrasse nulla una qualche affiliazione una qualche mafia. I nostri più vivi complimenti. Un tizio che ha generalizzato, facendo esattamente quello che stanno facendo adesso i protestatari negli Stati Uniti, e si è messo a sparare all’impazzata è stato giustamente arrestato per quello che è, un criminale, e ha trovato proseliti zero. Quando una giovane atleta di origine nigeriana è stata ferita a un occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa, gesto di sublime e pirotecnica idiozia, che peraltro era già stato fatto giorni precedenti contro banali tizi di banale razza caucasica, persino la sempre più incredibile CEI su sempre più incredibile giornale Avvenire ha preteso tutta la nazione ginocchio sui ceci. I santi padri il concetto di responsabilità personale non lo hanno mai sentito in vita loro immagino.  Il 30 agosto 2015 un giovane immigrato dalla Costa d’Avorio Mamadou Kamara il 18enne ha torturato e ucciso a Palagonia Vincenzo Solano, 68 anni, e sua moglie Mercedes Ibanez, 70, che sarebbe stata anche violentata, il primo dei numerosissimi crimini perpetrati da immigrati. Noi siamo stati molto attenti a non generalizzare, come è giusto che sia per responsabilità è personale.

Ritengo che siano crimini razziali tutti gli accoltellamenti sui treni di un qualche tizio che poi ci viene raccontato come in preda a quieta follia dove gli assassinati sono di stragrande maggioranza di origine europea e di religione cristiana. Ritengo che siano crimini razziali ma che ne sia responsabile solamente l’ autore, anche se, il fatto che sono crimini razziali, dovrebbe spingere a indagare sui termini con cui in molti ambienti si parla degli europei bianchi. È un delitto razziale la caccia al bianco che si pratica normalmente nei quartieri islamici di Bruxelles, di Londra, o di Malmo di Svezia. Sorvolo per decenza sulle periferie francesi. È un delitto razziale l’assassinio di ebrei in quanto ebrei perpetrato da islamici sul suolo europeo, e come tale andrebbe riconosciuto e combattuto.

È un totale razzismo pretendere che la colpa di un delitto commesso da un bianco ricada sulle spalle di tutti bianchi.

Non sono responsabile dello schiavismo: non ho mai posseduto schiavi. Ho l’orgoglio però di ricordare di appartenere all’unica civiltà che, a un certo punto della sua storia, lo schiavismo lo ha condannato, e lo ha combattuto.

Esattamente come appartengo all’unica civiltà che ha dimostrato che tutte le creature umane sono geneticamente troppo simili per poterle definire divise in razze e che, benché avesse la superiorità scientifica e tecnologica, ha riconosciuto gli altri come fratelli.

Nel momento in cui sotto il peso di razzismo al di bianco questa società crollerà, sia l’antirazzismo che la schiavismo moriranno con lei.

Riprendiamo quindi il pensiero logico, la responsabilità è personale. Ogni essere umano ha diritto di innocenza, incluso il maschio bianco eterosessuale. Il non ultimo dei motivi per cui molti adolescenti si inventano di voler essere gay, è perché è l’unica maniera per una categoria criminalizzata, ritenuta responsabile di tutti i valori del mondo, ma di nessuna delle cose che nel mondo funzionano, di ritrovare l’ innocenza. C’è in questo momento un odio feroce verso i maschi bianchi eterosessuali. Non hanno diritto alla loro storia. Non hanno diritto alla loro arte, è ritenuta troppo sessista, i corsi di arte del ‘500 e del ‘600 in molti campus statunitensi sono stati aboliti, e sostituiti da strepitosi corsi di arte è etnica oppure arte LGBTQ (esiste). È da questi campus, dalla Sorbona, da Oxford, dalla nostra beneamata televisione, da Hollywood che parte l’odio razziale e razzista contro la civiltà occidentale cristiana è il popolo che la rappresenta, che l’obbligo di essere sempre assolutamente perfetto in ogni suo componente, altrimenti sarà accusato di essere interamente criminale. Vale per la cosiddetta razza caucasica la regola razzista della generalizzazione. Se uno di loro è cattivo, sono tutti cattivi. Se un nero commette un crimine il responsabile lui, è chi generalizza un porco. Se un bianco commette un crimine tutti bianchi sono colpevoli e chi generalizza è un santo pieno di bontà e di santa collera. Da cui si deduce che dei bianchi si pretende sempre l’assoluta perfezione. Dai neri l’imperfezione è accettata come normale. Grattando un po’ sotto la sottile scorza dei cosiddetti antirazzisti, si trova il razzismo più becero.

Dopo che il ddl Zan Scalfarotto sarà stato approvato anche questo non potrò più dirlo, quindi meglio che mi sfoghi adesso

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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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