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Io sto con Israele. Parte prima

By Silvana De Mari
15 Marzo 2025
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Come Oriana Fallaci, ora e sempre io sto con Israele. Io e i miei amici abbiamo cominciato a frequentare siti e pagine fb pro Palestina. In effetti, non siamo noi che abbiamo cominciato a frequentarli. Sono loro che invadono tutto, hanno invaso i commenti nei nostri post in cui piangevamo per i bimbi dai capelli rossi, per la loro mamma, per tutti i trucidati del 7 ottobre, hanno invaso il ricordo dei lager il 27 gennaio, hanno invaso anche i post dove ci siamo scambiati gli auguri di Natale, come osavamo pensare a queste sciocchezze mentre Gaza agonizza?  Abbiamo imparato un mucchio di cose. Abbiamo imparato che se qualcuno vive nella terra dove hanno vissuto i suoi antenati, nella terra fondata dai suoi antenati, è considerata occupazione, che terroristi che stuprano donne e uccidono bambini e neonati sono combattenti per la libertà, anzi resistenti, amati in tutto il mondo. Ci hanno mostrato le foto di Gaza prima e dopo i bombardamenti. Studiando le foto di prima dei bombardamenti abbiamo scoperto che Gaza che contava innumerevoli hotel, di cui almeno 2 a 5 stelle, un campo da golf, moltissime case con la piscina. Digitando su Google Gaza Hotel, oppure affittare una villa con piscina a Gaza si arriva alle offerte e ai giudizi su Tripadvisor,  eppure questa terra ricchissima, con una lunga riva sul mare e un confine in comune con un paese amico, l’Egitto,  era da considerarsi una prigione a cielo aperto. Abbiamo scoperto che i sionisti che sono cattivi bombardano gli ospedali di Gaza che sono trentasei. Trentasei ospedali? Roma ha 2 milioni e mezzo di abitanti e di ospedali ne ha 21. In Africa Centrale troviamo paesi come il Sud Sudan con 0,3 ospedali pubblici ogni 100 mila abitanti, che significa un ospedale pubblico per 300 mila persone. In Niger addirittura il tasso è di 0,02 strutture per 100 mila individui, cioè un solo ospedale per 5 milioni di persone. Non abbiamo capito che ci fanno a Gaza con trentasei ospedali, tanto più che le cure elargite non sono di alta qualità. I malati gravi, gli oncologici, gli ustionati sono normalmente curati in Israele, e fanno, anzi facevano, da autisti volontari sionisti, alcuni dei quali ammazzati il 7 ottobre. I sionisti sostengono che gli ospedali di Gaza, tutti, sono centrali operative terroristiche,  e per questo il loro numero è così assurdamente alto e dobbiamo riconoscere che la spiegazione ha un senso. Abbiamo scoperto che i sionisti che sono cattivi  possono levare a  Gaza acqua, elettricità, gas e carburante quando vogliono e questo vuol dire che ogni giorno gli abitanti di Gaza sopravvivono perché il loro nemico storico, i sionisti, regalano acqua, elettricità e carburante. Questo è provvidenziale perché gli abitanti di Gaza non hanno mai potuto costruire desalinizzatori e centrali elettriche, sono sempre stati troppo impegnati a scavare tunnel, sparare razzi e scannare bambini sionisti, che però in quanto sionisti sono colpevoli a prescindere. In effetti i desalinizzatori e la centrale c’erano già, li avevano costruiti i coloni sionisti, che avevano coltivato in maniera magnifica, dato lavoro a 32000 palestinesi e che sono stati strappati da Ariel Sharon nel 2005 per dare Gaza ai suoi abitanti. Si trattava di opere di sionisti e quindi distrutte, giustamente. Perché sbattersi a lavorare per produrre acqua potabile ed elettricità se   Gaza ha gratuitamente tutto da Israele e se Israele si azzarda a interrompere le forniture gratuite agli aguzzini dei suoi bambini fa la figura dell’orco. Geniale. Abbiamo scoperto che Trump ha tolto ai palestinesi i fondi, 30 milioni di dollari al mese, che arrivavano a Gaza dagli USA attraverso l’USAID. Visto che c’eravamo abbiamo scoperto che Gaza riceve  30 milioni di dollari al mese solo dal Qatar, 120 milioni di dollari al mese dall’UNRWA, 50 milioni di dollari al mese dall’Unione Europea: questo è denaro documentato. Quello che arriva da Iran ed Emirati non è documentato, e quindi non sappiamo le cifre. E ci siamo posti la domanda: che cosa è stato fatto con il denaro che da 70 anni si riversa sui palestinesi? Sono state comprate armi, scalati centinaia di chilometri di tunnel. I leader di Hamas, tutti, sono più ricchi di Trump. Ma anche così non basta. Anche calcolando i tassi di inflazione, sui Palestinesi è stato versato in 70 anni il triplo del piano Marshall elargito all’Europa nel dopo guerra. Lo spiega la storica Bat Ye’ or  nel suo libro Eurabia. Fiumi di denaro dal 1974 stanno arrivando a uomini politici, burocrati, giornalisti, scrittori, accademici, personaggi dello spettacolo per schierarsi e perpetuare una serie di menzogne, la giustificazione del terrorismo anche più atroce e crudele, l’amore per questo terrorismo. Come in ogni forma di corruzione, non è necessario corrompere tutti. Basta il 10 %. Gli altri si muovono per conformismo. Abbiamo scoperto che un conflitto armato a basso impatto, contrariamente ad altri conflitti armati ad alto impatto come la Cecenia, in cui uno dei due contendenti spara missili qassam e sevizia e uccide ostaggi innocenti, può essere seriamente considerato un genocidio. Abbiamo scoperto che i neonati di Gaza sono morti di freddo e dato che la temperatura a Gaza non scande mai sotto gli 8 gradi nemmeno nelle più fredde notti invernali, ci chiediamo come le loro madri ci siano riuscite. Abbiamo scoperto che ci sono migliaia, anzi no,  decine di migliaia, anzi no, centinaia di migliaia di bambini e civili palestinesi sotto le macerie di Gaza. E troviamo abbastanza bizzarro che nessuno stia scavando per tirarli fuori, sia per dare degna sepoltura che per evitare epidemie, ma chi siamo noi per mettere in dubbio con la nostra banale logica le affermazioni dei palestinesi e dei loro impavidi sostenitori?  Il giorno in cui sono stati restituiti i resti dei due bimbi con i capelli rossi abbiamo scoperto che i bambini di Gaza cantano e ballano felici per due bimbetti trucidati nel dolore, che sono unità combattenti che dall’età di 9 anni sanno usare arma e sanno sparare. A Gaza i medici erano attivisti di Hamas e anche che i cosiddetti reporter e giornalisti di Gaza che lavorano per i media occidentali CNN, AP, Reuters e altri erano terroristi di Hamas che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre. 17. Questi sono gli individui che ci davano informazioni. Come Oriana Fallaci io sto con Israele il piccolo stato che ha sopportato 8 guerre, 3 Intifade, 5 conflitti armati, più̀ di 50.000 lanci di razzi e mortai lanciati sulle sue case, più̀ di 2500 morti nelle esplosioni terroristiche, migliaia e migliaia di attacchi terroristici bloccati. Ha perso più̀ 24.000 soldati. Io sto con Israele perché i nemici di Israele non sono vittime. Le vittime non uccidono i bambini guardandoli in faccia e ridendo del dolore dei loro genitori, non sequestrano bambini per incatenarli nel buio e nel terrore, per strangolarli davanti alla loro madre e per ridere e ballare sulle loro bare. Le vittime non accoltellano le  madri, non le trascinano scalze in mezzo a una folla urlante che sputa loro addosso.  Le vittime non scavano centinaia di chilometri di tunnel, non lanciano razzi per poi piagnucolare quando la guerra che hanno voluto arriva. Chi ha fatto questo non può restare sulla terra che ha profanato. Propongo l’unica pace possibile: spostare gli abitanti di Gaza, i loro ospedali e i loro finanziamenti da qualche altra parte, per esempio in Niger, che così diventa la terra del latte e del miele. Ma i palestinesi i finanziamenti li hanno perché li investano in odio contro Israele, così da risolvere ogni senso di colpa per i lager e consolidare l’antisemitismo del mondo giustificandolo. Come spiega il libro Figlio di Hamas di Hasan Yusuf, da 70 anni i leader palestinesi ottengono finanziamenti perché siano e restino in guerra, perché Israele sia in guerra e odiato.

 

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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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