Se qualcosa è gratis il prodotto siamo noi


Se qualcosa è gratis il prodotto siamo noi. Lo aveva spiegato con molta chiarezza il filosofo Ellul. Facebook è gratis, come Greta è pro LGBT, pro vax, anzi anti no vax e pro Pal. Se sgarri, ti abbatte. Il mio primo profilo Facebook con centinaia di migliaia di followers è stato cancellato qualche anno fa, da un giorno all’altro: avevo riportato le statistiche sanitarie delle persone a comportamento omoerotico, erroneamente chiamate con la parola omosessuali (la sessualità è una funzione biologica possibile solo tra un maschio e una femmina), in particolare avevo riportato le statistiche sanitarie dei maschi cosiddetti passivi o bottom, quelli cioè che subiscono la penetrazione anale. Gli stessi dati si stanno estendendo alle donne che subiscono la stessa pratica erotica, oggettivamente dannosa, pubblicizzata come normale alternativa, non solo su molti giornali femminili, ma anche sui testi di cosiddetta educazione sessuale nelle scuole. Si trattava di informazioni sulla maggiore morbilità di malattie fisiche, malattie sessualmente trasmissibili (più del 50% dei nuovi casi di AIDS e più dell’80% dei nuovi casi di sifilide registrati ogni anno sono maschi gay), malattie a trasmissione orofecale, patologie anali anche oncologiche, patologie intestinali, in particolare la gay bowel syndrome, un termine che una medicina politicamente corretta definisce impreciso e “datato”, e che invece indica l’insieme delle infiammazioni intestinali che portano alla sindrome da aumento di permeabilità intestinale (leaky gut), con la presenza nel sangue di molecole che superano la barriera ematoencefalica, aumentando la predisposizione a patologie psichiatriche, e soprattutto all’Alzheimer, che infatti in queste persone ha un’incidenza tripla. Avevo anche riportato i lavori dei genetisti che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio che non c’è nessuna base genetica, la cosiddetta omosessualità in realtà è un comportamento, comportamento omoerotico appunto, che diviene talmente radicato da generare l’impressione che sia strutturale. E questi sono dati certi e incontrovertibili. Se fosse passato il DDL Zan anche semplicemente riportare dati certi e incontrovertibili mi avrebbe portato dritto in galera, non essendo passato il DDL Zan, nel frattempo qualcuno ha abbattuto il mio profilo Facebook e riempito la mia pagina Wikipedia di fesserie che né io né i miei avvocati riusciamo a correggere. Ho creato un secondo profilo Facebook, che è stato bloccato innumerevoli volte durante il periodo covid per la colpa di aver parlato delle terapie domiciliari e criticato l’inoculazione coatta di un farmaco sperimentato per due mesi, in fase sperimentale, che reca sulla scheda tecnica l’informazione che non ne sono conosciuti gli effetti a distanza. Ora cominciamo a conoscerli e possiamo testimoniare che sono spaventosi. Il profilo è stato cancellato pochi giorni fa per l’eccesso di segnalazioni di pro Palestina. La colpa è stata pubblicare le foto dei bambini israeliani massacrati il 7 ottobre, quella dei due bambini con i capelli rossi, rapiti il 7 ottobre e trucidati per strangolamento dopo un mese di sevizie. La colpa è stata scrivere che i dati trasmessi da Hamas sui morti subiti non avevano senso. Quei numeri assurdi, che venivano forniti in tempo reale, mentre nella vita vera occorrono giorni e giorni per avere il vero conto delle vittime, erano chiaramente falsi, perché in una zona grossa come Gaza, sotto costante controllo di droni e satelliti, non sono state evidenziate fosse comuni. Le vittime sono poche migliaia, e in grandissima maggioranza miliziani. Lo conferma la Croce Rossa, finalmente a Gaza. I morti non ci sono. Il cardinale Zuppi che, mentre i bambini cristiani vengono massacrati come cani nelle tragiche terre dell’islam reale, ha riportato la lista dei nomi, riferiti da Hamas, dei bambini di Gaza morti durante i due anni di guerra, ha quindi riportato menzogne. La Legge vieta di portare falsa testimonianza. Si è fidato delle affermazioni di individui che urlavano di gioia e riprendevano la scena mentre stupravano a morte quattordicenni o bruciavano vivi neonati, ha ritenuto che fossero una fonte attendibile. La mia colpa è aver dichiarato che moltissime notizie che arrivavano da Gaza erano false. Il video dei soldati israeliani che festeggiano una qualche loro festa religiosa con canti e balli è stato spacciato per un video di soldati felici per aver ucciso i bambini palestinesi, con tanto di sottotitoli fasulli. Se un soldato israeliano uccide un bambino palestinese subisce un processo e se si dimostrasse l’intenzionalità avrebbe l’ergastolo, ma c’è sempre un antisemita felice di credere a queste idiozie che dimostrano come le idiozie che scatenavano i pogrom, gli ebrei uccidono i bambini, fossero vere. Le denunce dei pro Palestina hanno affondato il mio profilo Facebook. Queste persone avevano il cuore spezzato dalle false sofferenze delle persone di Gaza, dei bambini israeliani massacrati in maniera atroce, ridendo, il 7 ottobre a loro importa poco, perché quei bambini sono comunque sionisti, colpevoli a prescindere. Di Battista scrive che il sionismo è un cancro. Il cancro si estirpa, bambini inclusi. X ha introdotto una funzione di trasparenza che segnala i dati tecnici: la posizione tecnica dell’account. Migliaia di account “palestinesi” che ogni giorno parlavano di fame, gelo e crimini dei soldati israeliani, mai però documentati da un video, hanno sede nelle più disparate parti del mondo. Avevo ragione io: tutto falso. Quello che ha definitivamente affossato la mia pagina è stato ripubblicare foto di bambini di Gaza vestiti da militari o direttamente da terroristi suicidi. Le foto erano state fatte dalle loro mamme e dai loro papà: bimbetti ancora in culla con addosso una (falsa?) cintura da terrorista suicida o con il kalàšnikof (falso?) posato di fianco. Altre foto o video rappresentavano i bambini palestinesi normalmente vestiti da soldati, con in mano armi vere, esattamente come armi vere avevano i ragazzini della Gioventù Hitleriana. Avevo riportato il video delle bimbe palestinesi con addosso vestitini tutti uguali, molto colorati, molto carini e palesemente molto cari, cantare e ballare un’allegra canzoncina dove alla fine fanno con sorrisi radiosi l’inequivocabile segno di sgozzare: sgozzeranno il nemico sionista, lo sgozzeranno ridendo e piene di gioia. Si tratta quindi di filmati di propaganda fatti da Hamas: per inciso molti immigrati islamici di prima e successive generazioni impazziscono di eccitazione e fierezza davanti a questi filmati. Ho osato scrivere della mia compassione per i bambini palestinesi perché hanno rubato la loro anima: un bambino che sogna come solo sogno di poter uccidere è qualcuno cui hanno rubato l’anima. I bambini non devono fare i soldati perché potrebbero essere mutilati o uccisi, certo, ma soprattutto perché non devono uccidere. Gli orchi mandano in prima linea i bambini: contro i sovietici a Berlino hanno mandato i dodicenni, la XII divisione Panzer SS, la divisione Hitlerjugend, era fatta di ragazzini. Quando vediamo un bambino che affronta un carro armato, quel bambino sta difendendo la causa disonorata di un popolo feroce: nei popoli perbene combattono gli uomini, e combattono dopo aver messo al sicuro i bambini il più lontano possibile dal fronte. I bambini devono essere protetti. Nei popoli dove il femminile è azzittito la protezione dei bambini non è un valore. Avevo descritto l’infanzia palestinese in un libro fantasy, Arduin il rinnegato. Come diceva Tolkien, nel fantasy, noi parliamo di fulmini e non di lampadine. Arduin nasce dalla tragedia dei bambini soldato, e in particolare dei bambini palestinesi che devono morire per spezzare il nemico con il senso di colpa. Non c’è nulla di inventato. La letteratura fantastica è fatta di carne, sangue e ossa spezzate, è fatta di dolore e vergogna, un dolore e una vergogna talmente atroci da non poter essere guardati perché altrimenti ci brucerebbero gli occhi per l’orrore, e allora li nascondiamo nelle volute d’oro e d’argento, nell’ambientazione in mondi e in epoche che non fanno parte del reale. Il mito nazista del bambino soldato si è ulteriormente imbarbarito negli ultimi decenni nella figura ancora più ignobile e disumana del bambino terrorista suicida. Sto ricreando un terzo profilo Facebook. Si chiamerà Silvana De Mari libri. Parlerò solo dei miei libri. Una cosetta mite e innocua.





