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La crepa nella diga.

By Silvana De Mari
12 Novembre 2024
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Non è un vero e proprio proverbio, ma una maniera di dire. Una volta che c’è una crepa in una diga, è solo questione di tempo, la diga crollerà e una massa di acqua e fango travolgerà il mondo.  Una delle opere di carità spirituale è avvertire il peccatore che sta peccando, e non mollare su questo avvertimento. San Paolo ci ricorda che dobbiamo continuare ad avvertire il peccatore, quando è opportuno e quando è inopportuno, maleducato, politicamente scorretto, e anche quando è vietato e porta a un’ accusa penale o sociale , per esempio l’accusa di omofobia. I cristiani non devono fermarsi davanti a nessun tipo di ipocrisia, né la cosiddetta buona educazione, né il cosiddetto politicamente corretto. Il Cristianesimo condanna la sodomia, attualmente chiamata omosessualità, termine ampolloso e improprio. Nessuna attività sessuale è possibile tra persone dello stesso sesso, ma solo pratiche eroiche che devono necessariamente interessare il tubo digerente. Il tubo digerente non è un organo sessuale e non è un organo  ricreativo, serve per digerire e per espellere feci che sono settiche e che non sono un materiale ricreativo. L’uso del tubo digerente come organo ricreativo sta creando malattie proctologiche sia infiammatorie che neoplastiche, e sta moltiplicando le malattie sessualmente trasmissibili. È un peccato. La nuova Chiesa 2.0 sempre più spumeggiante,  sta rinnegando uno dei propri dogmi a favore dell’inclusione, a favore di un cristianesimo opinabile, porzionabile, discutibile, vegano, vegetariano, gay friendly e soprattutto inclusivo. Peccato che il cristianesimo non sia discutibile e non sia porzionabile, e che inclusione cristiana includa l’amore per il peccatore e l’odio per il peccato che sta infangando la sua anima. Il non odio per il peccato non è amore per il peccatore, ma è indifferenza alla sua salvezza, un’indifferenza di cui, come ci ricorda Ezechiele, si dovrà rispondere nel giorno del giudizio: “ Se tu non parli per distogliere l’empio dai suoi peccati, l’empio morirà per la sua iniquità, ma della sua morte chiederò conto a te”. La diga rotta – La resa di Fiducia supplicans alla lobby omosessuale” di José Antonio Ureta e Julio Loredo (ed Tradizione Famiglia Proprietà, Luglio 2024) descrive l’inclusione di peccatori non pentiti e trionfalmente accolti con il loro peccato come il crollo della diga. La dichiarazione Fiducia supplicans  da parte del nuovo Dicastero per la Dottrina della Fede che permette la benedizione alle coppie irregolari, in particolare alle coppie omosessuali, ha di fatto legittimato queste situazioni. Ciò ha suscitato scalpore, in particolare  la Conferenza Episcopale africana  ha annunciato che non intende seguirla. Il titolo del libro si riferisce alle crepe che la corruzione intellettuale e la rivoluzione sessuale hanno aperto nella diga della Dottrina. Come un ingegnere deve analizzare le cause che hanno indebolito le strutture interne di una diga fino a   determinarne il crollo, ci dicono gli Autori, così vanno analizzati i cedimenti strutturali all’interno della Chiesa che hanno portato a Fiducia supplicans. Il primo passo è non avere il dovuto rifiuto del male, il quale non va solo evitato, ma anche rigettato con un sentimento che è l’opposto del bene. Noi dobbiamo avere per il male un “odio perfetto” dice la Bibbia. Quando questo odio perfetto inizia a scemare, inizia l’indebolimento delle strutture. A partire dagli anni ’50 -’60 subentra una tolleranza, non ancora un’accettazione, per questo genere di situazioni. La consapevolezza del pericolo di infiltrazioni e la volontà di rafforzare “le pareti della diga” inducono il cardinale Ratzinger a segnalare la presenza di “cricche” di omosessuali nei seminari e nelle congregazioni religiose. Dal 1969 iniziano  i tentativi di legittimazione dottrinale. Il  gesuita John Mac Neal, nel 1970 scrive una serie di articoli sulla più importante rivista di teologia degli Stati Uniti sostenendo quello che poi sarà l’argomento ricorrente delle lobbies omosessuali: poiché Dio ha creato tutto, ha creato gli omosessuali, quindi essere omosessuali fa parte del Progetto di Dio. La genetica ha dimostrato al di là di ogni possibile dubbio che l’ipotesi della genesi genetica della cosiddetta omosessualità è falsa. L’omoerotismo è un comportamento da cui si diventa totalmente dipendenti. Questi gesuiti che hanno partecipato ai primi Pride è possibile  che fossero in conflitto di interessi? Gli Autori denunciano il tentativo in atto di  giustificare da un punto di vista teologico questo peccato gravissimo e come si giochi sul linguaggio per raggiungere lo scopo: parlare di “coppie irregolari” toglie qualsiasi connotazione di condanna morale. Le “cricche” omosessuali si sono adoperate, fin dagli anni ’60, per promuovere l’agenda LGBT negli ambienti cattolici, ma la voce ufficiale del Vaticano era rimasta fedele alla Dottrina. Il libro riporta l’elenco dei documenti della Chiesa, dagli anni ’70 in poi, che lo testimoniano. Nel 2021, in risposta al dubium di un vescovo brasiliano che chiedeva se si potessero benedire le coppie omosessuali, il cardinale Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva risposto in maniera netta che ciò non è possibile. Josè Antonio Ureta e Julio Loredo si domandano come mai, due anni dopo, il nuovo prefetto, cardinale Duccio Fernandez dica l’opposto con  Fiducia supplicans  infrangendo ufficialmente duemila anni di Magistero della Chiesa. Gli Autori rivelano i quattro artifici che il cardinale Fernandez  adopera per aggirare il precedente Responsum. Inventa un nuovo tipo di benedizione, la benedizione pastorale, sostenendo che altrimenti non si sarebbe potuto impartirla a chi non era in stato di grazia, questo non è vero perché esiste già la benedizione liturgica che il sacerdote dà a tutti alla fine della Messa. Afferma che la benedizione concerne le persone e non riguarda la situazione, ciò può essere vero se si riferisce al singolo, ma spesso si tratta di coppie che chiedono la benedizione proprio in quanto coppie. La Fiducia supplicans specifica di benedire solo gli “aspetti positivi” dell’unione senza entrare nel merito, ignorando che il legame che unisce queste persone induce al peccato. Posso aggiungere che la penetrazione anale con frattura delle fibre dello sfintere interno e inevitabile disseminazione di feci non è mai un gesto d’amore. L’amore tra un uomo e una donna completa due corpi e due menti diversi e complementari e può creare la vita. Il rapporto tra due maschi porta a disseminazione di materiale fecale con aumento di rischio per tutta la comunità di contaminazione di malattie a trasmissione orofecale, motivo per cui in passato era punito, e non è un gesto di amore. Se ci fossero aspetti positivi, San Paolo, San Tommaso, Sant’Agostino, Santa Caterina da Siena che li hanno condannati sono “cattivi”.  Fiducia supplicans stabilisce delle regole secondo cui queste benedizioni non possono essere impartite in chiesa e non possono durare più di quindici secondi. Il libro cita un caso clamoroso in cui queste restrizioni sono state infrante senza che ne derivassero conseguenze. Il fatto che i sacerdoti disobbedienti non vengano redarguiti è significativo. Nel 2018 Bergoglio attua cambiamenti profondi nel Sinodo con l’obiettivo principale  di includere tutti nella Chiesa, senza discriminare le persone a causa della loro condotta morale. Come la Fiducia supplicans, anche la prima sessione del Sinodo ha suscitato reazioni, per cui la seconda sessione si è svolta a porte chiuse e i temi LGBT non sono stati trattati. La diga rotta è un appello a resistere, forti nella fede. Molte persone saranno rimaste scandalizzate, sicuramente urtate dalle parole usate in questo articolo. La parola sodomia e soprattutto la parola peccato sono parole pesanti, che però appartengono al cristianesimo. Dio non ci vuole come siamo, se così fosse non ci sarebbe stato nessun motivo per la morte in Croce di Gesù Cristo. Dio ci vuole migliori, Dio vuole il meglio da ognuno di noi. La cosiddetta omosessualità è un peccato. È proprio un peccato, è un peccato per il cattolicesimo, certo, ed è la frase che viene in mente a tutti, “che peccato”!, quando siamo di fronte ai dati della malattie sessualmente trasmissibili che aumentano ogni anno nei maschi che hanno rapporti con altri maschi, che peccato! diciamo  quando ci troviamo di fronte a un trentenne con un’incontinenza fecale. Mentre è magnifico vedere come rifioriscono gli ex gay, che sono un esercito, alla fine di un cammino che non sempre è stato facile, il cui perno è ricuperare la fede in sé stessi e nella propria virilità. Quando questo tragitto non viene nemmeno proposto, viene nascosto come un tabù, allora veramente è un peccato. Che peccato!

 

 

 

TagsJosé Antonio UretaJulio LoredoLa diga rotta – La resa di Fiducia supplicans alla lobby omosessuale
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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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