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Home›Generale›Non odiate l’odio.

Non odiate l’odio.

By Silvana De Mari
30 Gennaio 2020
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Sono appena stata rinviata a giudizio silvana de mari community

 

Non odiate l’odio: è una normale emozione umana ed è, come tutte le emzioni negative , un’emozione che ha valore nella difesa. Inoltre, chi decide cosa è odio e cosa non lo è.

Questo sarà l’anno contro l’odio. Per combattere l’odio leggi liberticide paralizzeranno la nostra libertà di parola, addirittura la nostra libertà di pensiero. In realtà l’odio fa comunque pare delle emozioni umane, e come tutte le emozioni negative, la paura e la vergogna, l’odio può diventare distruttivo ove sia fuori controllo, ma è un’emozione di difesa. Un individuo, o un popolo, non più in grado di provare odio e paura, ma anche vergogna, sono un uomo e un popolo completamente disarmati davanti all’aggressione, sotto anestesia mentre li spolpano. L’odio, la paura e la vergogna sono come il colesterolo: l’eccesso uccide, ma la mancanza non è compatibile con la sopravvivenza. Ora tutta una serie di legislatori a tinte pastello che distruggeranno la base della nostra libertà per renderci più buoni, ha per l’odio lo stesso odio isterico che le affette da anoressia hanno per qualsiasi molecola di grasso che possa finire nel loro cibo.  L’accenno all’isterismo non è casuale: tipicamente isterico è il pensiero ”o tutto o nulla”, o vi amiamo e adoriamo tutto quello che fate, o siamo malati di odio, dei malvagi che vogliono la vostra morte, che gioiscono quando siete aggrediti. Cari gay, se non ci esaltiamo davanti all’incredibile bellezza e intelligenza dei vostri Pride, non vuol dire che vogliamo picchiarvi e che non saremmo pronti a intervenire se qualcuno vi aggredisse. Vuol dire che riteniamo inalienabile il nostro diritto ad affermare, come anche specificato sui vostri siti, che i Pride sono osceni, e a non voler finanziare qualcosa che offende la nostra morale e la nostra religione. Cari spacciatori nigeriani, se non ci commuoviamo a vedervi appollaiati sulle panchine davanti alle nostre scuole a spacciare eroina, non vuol dire che avremmo  voluto vedere affondare i barconi che vi hanno portato fino qui e ci hanno imposto la vostra presenza. Vuol dire che intendiamo batterci  per il diritto elementare ad avere un terra, col rispetto della legalità minima, e che questa terra non possa essere calpestata da chiunque abbia i 7000 dollari necessari a un posto su quei barconi.

Se tu disapprovi qualcuno non vuol dire che lo vuoi morto, ma ci sono alcune categorie che sono al di sopra di ogni critica, perché altrimenti gli appartenenti a questi gruppi si dispiacciono e il dispiacere dei loro cuori è ritenuto insopportabile. Che qualcuno col suo comportamento ci causi dispiacere, fa parte della vita normale, ma non per queste categorie, che sono la nuova aristocrazia.

Io ho una cara amica che ha avuto una bimba Down, che sta allevando con molto amore. Questa signora viene chiamata quando nell’ospedale della sua città nasce un bimbo con la trisomia 21. Va a consolare la mamma e il papà, a spiegare che, certo, il bimbo che è nato forse non era il bimbo che avevamo sperato, ma io ho una bimba così, ed è una bambina meravigliosa, vedrete, voi amerete il vostro bimbo come io è mio marito, e i miei figli amiamo la nostra piccolina. C’è stato il caso di una piccolina i cui genitori non si sono convinti: la piccolina è stata abbandonata. La mia amica e suo marito ne sono diventati i genitori affidatari, e qualche mese dopo l’hanno adottata. Secondo voi in questa famiglia come si sentono tutte le volte che leggono che ci sono nazioni orgogliosamente Down free, che ci sono nuovi mezzi per impedire che venga portata a termine una gravidanza di una trisomia 21? Come si sentono quando il mondo grida che le due bambine che loro amano moltissimo sono esseri inferiori, che sarebbe meglio sterminarle? E soprattutto come si sentono le persone che hanno una trisomia 21?

Come si sentono le persone affette da  emofilia quando il cosiddetto filosofo e bioeticista Singer nelle sue conferenze e nei suoi libri usa l’emofilia per giustificare quello che lui chiama aborto post natale e noi bifolchi chiamiamo infanticidio.

Mi ha contattato una famiglia: con due figlie e un ragazzo con l’emofilia, che quindi vive con tutti i problemi di chi ha l’emofilia. Due anni fa la signora scopre di aspettare un bimbo. Tutti gelati da questa notizia, meno il ragazzo con l’emofilia: “Avete paura che abbia l’emofilia? Nel caso, nessun problema, ci penso io, gli spiego tutto io, gli insegno io come si fa”. Il piccolo è nato sano, nel caso avesse avuto l’emofilia sarebbe stato curato e amato. Secondo voi, come si sente questo ragazzo quando legge delle affermazioni di Singer, che serenamente lo definiscono un essere inferiore da sterminare?

Come di sente una persona affetta da albinismo, quando non incontra, mai, mai, nessuna altra persona affetta da albinismo, perché in un società che starnazza sull’accettazione della diversità, il bianco della loro pelle non piace. Uccidiamo gli albini nel ventre dello loro mamme, l’aborto arriva dopo la diagnosi, un feto molo grosso, molto in grado di sentire il dolore. Quando un albino scopre che in Africa gli albini sono uccisi spesso con torture per motivi di superstizione, e che nessuno lo considera un problema per cui intervenire, come si sente?

Tutte le donne che urlano l’utero è mio e me lo gestisco io, ma con i soldi pubblici, e gli obbiettori fuori a calci dagli ospedali, le attricette e l’onnipresente Miles Cyrus che dichiarano fiere di aver abortito, che si sono sentite benissimo, si sono sentite un dio, che si fanno fotografare vicino a torte insanguinate, che mettono ai loro neonati tutine su cui è scritto “W l’aborto”, si sono mai poste il problema di quanto stiano spaccando il cuore ai genitori che hanno appena perso il loro bambino, ai genitori che non riescono ad averne? Il loro cuore quanto si spezza’. Anche i genitori dei figli ricoverati nei reparti oncologici trovano agghiacciante questo inno alla morte.

Quanto stanno male i genitori dei bambini nei reparti oncologici quando per Halloween ragazzi sani si truccano con le occhiaie e il pallore da zombie che simulano quelli da citostatici. Cosa pensano i genitori di quelli morti in incidenti stradali quando sempre per Halloween si imbrattano la faccia di falso sangue, a imitare quello vero? Qualcuno ci ha mai pensato?

Secondo voi cosa provano le persone della Comunità copta o i cristiani pachistani o senegalesi accolti nelle nostre città, che, tutti, hanno subito persecuzioni per non parlare di quelli che hanno avuto una persona amata uccisa da una bomba in una chiesa o mitragliata su una strada davanti alle offese a quel Cristo e a quella Madonna per cui loro sono disposti a morire nei Pride, nella cosiddetta Arte, nelle serie televisive, da parte di nostri intellettuali?

L’offesa ai loro sentimenti è giudicata irrilevante. Fa parte della normale libertà di parola. Spesso denaro pubblico è dato a che la offende.

Quindi signori, la libertà di parola o vale per tutti o non vale per nessuno. Quindi vale per tutti. Le vostre dannate leggi liberticide mettetele via, e noi impariamo a combattere per la libertà di parola, perché è la libertà fondamentale.

Tagsabortolibertà di parola.mozione contro l'odiosindrome di Down.
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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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