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Home›Generale›Troppa grazia, Sant’Antonio!

Troppa grazia, Sant’Antonio!

By Silvana De Mari
13 Settembre 2023
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Qualcosa che può essere desiderabile in piccole quantità, diventa una catastrofe nel momento in cui sia disponibile a dismisura. La grazia diventa disgrazia e distruzione. L’esempio paradigmatico è il sapore dolce legato allo zucchero. In passato lo zucchero non esisteva, non esiste in quanto tale in natura, si poteva disporre solo di un po’ di miele e degli arcigni e sobri frutti preistorici, piccoli e a basso indice glicemico. I nostri frutti grossi e dolcissimi sono frutto di innesti e selezioni. Abbiamo quindi l’istinto a cercare il sapore dolce, predisposizione ancora più spiccata nei bambini che necessitano di più energia da bruciare. Quando lo zucchero era poco, questo permetteva di cercarlo e trovarlo, così che fosse possibile integrare una dieta che, altrimenti era troppo scarna. In un mondo dove lo zucchero è disponibile in quantitativi enormi e in una configurazione chimica facilmente assimilabile, sotto forma di dolci, pane bianco, bibite zuccherate, il risultato è una catastrofe. Il diabete si nutre di zucchero, l’Alzheimer si nutre di zucchero, il cancro si nutre di zucchero, la depressione si nutre di zucchero, la carie si nutre di zucchero. Lo zucchero crea dipendenza. Lo stesso discorso vale per il desiderio della sessualità. La tête à l’ombre, la testa all’ombra, è il titolo di una imperdibile canzone di Ives Montand: in una accecante calura estiva un uomo si riposa con la testa all’ombra. Una giovane donna che, convinta di non essere vista, si avvicina alla finestra seminuda, gli regala con la sua bellezza un lungo istante di voluttà. Il protagonista della canzona ha potuto provare questo istante di voluttà perché ha il cervello pulito e la libido intatta, non distrutta dalla pornografia. La libido dei maschi li spinge a desiderare il corpo delle donne, a provare nel guardarlo piacere, un preciso piacere basato su ormoni e neurotrasmettitori, in particolare sulla dopamina. Questa scarica di dopamina che gli uomini provano guardando una donna nuda, è fisiologica, come è fisiologico il piacere di un uomo primitivo quando finalmente ha trovato un po’ di miele o un cespuglio di more mature. Dove la pornografia metta a disposizione corpi nudi e immagini di accoppiamento si crea una dipendenza da dopamina. La pornografia omoerotica crea dipendenza e inchioda al comportamento omoerotico, che non è geneticamente determinato. Quella eteroerotica rende incapaci di relazione e addestra al comportamento irresponsabile e violento. I lavori scientifici che abbiamo per dimostrare la tragica dannosità della pornografia sono pochi, perché un qualsiasi lavoro costa denaro. L’industria della pornografia vale centinaia di milioni di dollari, e ha l’assoluta potenza di ostacolare e ricerche, finanziare articoli che le smentiscano, anche così i dati però sono incontrovertibili. Dei dati fa parte anche il fatto che tutti conosciamo l’uomo o il ragazzo che improvvisamente diventa assente, indifferente, perde smalto, memoria e motivazioni. Se digitate le parole pornografia e dopamina in italiano e in inglese potete arrivare alle informazioni necessarie: pornografia e masturbazione compulsiva sono una droga, determinano una vera e propria dipendenza; determinano disfunzione erettile e calo della libido nei confronti delle donne vere. Cala spaventosamente l’attenzione per qualsiasi cosa che non sia la pornografia: studio, lavoro, figli, la compagna, tutto diventa irrilevante. Ipofrontalità è il termine con cui si indica una ridotta funzionalità dei lobi frontali conseguente a una minore irrorazione: è una conseguenza della pornodipendenza e il motivo per cui è difficile uscirne, il motivo per cui si continua a guardare il porno. Le neuroscienze hanno dimostrato che la forza di volontà è una funzione dei lobi prefrontali del cervello. La porno dipendenza rimodella queste aree del cervello: il risultato è un crollo della forza di volontà, che favorisce anche altre compulsioni, e il crollo di regole morali. I ragazzi pornodipendenti si abituano, diventandone dipendenti, a scene di sesso sempre più violente, che includono torture, degradazione stupro e stupro di gruppo. Molti di loro non sono più in grado di avere un’erezione se non riproducendo torture, degradazione, stupro meglio se di gruppo. La ipofrontalità rende irrilevanti le regole morali, e la capacità di capire le conseguenze delle proprie azioni. Inoltre il protagonista del porno tortura e stupra e nessuno lo inquisisce. Difficile interiorizzare che è un comportamento vietato oltre che ignobile. La masturbazione è un processo fisiologico, se diventa compulsiva e ripetuta porta a un abbassamento del testosterone e perdita di virilità. L’industria del porno macina centinaia di milioni di dollari e può sovvenzionare innumerevoli articoli che dicono che la pornografia è innocua, anzi fa bene. Della pornografia si imita tutto, sia la violenza e il dolore inflitto, sia il fatto che sia on line. Tutti vogliono essere on line. Un video autentico vale più di uno commerciale, sia in termini economici, sia in termini di “fierezza” per l’impresa compiuta. Il dolore vero, il sangue vero giganteggiano sulle immagini dei video che hanno un regista e un produttore. Con il termine “distrazione dopaminergica”, creato dall’antropologo J.D. Unwin si spiega il meccanismo che può portare a un’assoluta incapacità ad avere rapporti normali. The porn circuit è il titolo dell’e-book di Sam Black scaricabile gratuitamente da internet che spiega i meccanismi della dipendenza e come uscirne. In italiano gratuitamente si può scaricare l’ottimo Pornotossina, di Antonio Morra, perché il cervello è plastico, e come ha creato dipendenza può uscirne. A ottobre cominceremo sulla mia piattaforma, La brigata per la difesa dell’ovvio” dei corsi sull’argomento. Il cosiddetto lock down, termine che si usa per le celle di isolamento dei detenuti, ha impedito la formazioni di relazioni, anzi le ha criminalizzate. Per una persona giovane è stata una catastrofe. Avere relazioni vere è la prima regola per disintossicarsi dalla pornografia, non averne è la prima regola per restare incastrati. Grazie alla DAD o ragazzi sono stati costretti a digitalizzarsi. La digitalizzazione è uno dei miti delle nostre élite, ci tengono tantissimo, anche i quattrini che ci prestano a interessi folli devono essere destinati a questo. Chi ha un quaderno in mano e si annoia, crea: scrive una poesia o fa un disegno. Chi ha un computer in mano e si annoia va su Neflix e su Youporn. La pornografia addestra anche al sadismo, sia legato all’erotismo che slegato da qualsiasi atto erotico. Il 27 agosto un gruppo di diciottenni si sono ripresi a vicenda mentre uccidevano una capretta. Ora giurano che si sono divertiti moltissimo a prendere a calci una capretta già morta, e anche questo sarebbe sicuramente bizzarro, ma in un video si vede questa capretta bianca e marrone di pochi mesi che, viva e vegeta, si avvicina ai ragazzi. Segnalo che anche la cocaina e la metanfetamina aumentano la crudeltà, levano la capacità di capire le conseguenze delle proprie azioni, e convivono con lobi frontali molto problematici. La pornografia deve essere vietata, non solo ai minorenni, ma a tutti perché può creare delle belve e crea asessuati ipofrontali. Anche la cocaina e la metanfetamina devono essere vietate. Deve essere vietato venderle e deve essere vietato acquistarle. In una nazione che permette che i cervelli siano annientati da sostanze e pornografia, per una ragazza ubriacarsi e perdere il controllo è assolutamente sbagliato. C’è una percentuale della popolazione maschile fuori controllo, possono uccidere una capra a calci o stuprare una ragazzina in gruppo, per poi mettere i video on line. Non occorre colpevolizzare tutti, occorre vietare porno e sostanze. Per inciso: ubriacarsi è un gesto ignobile. Nessuno deve perdere il controllo e diventare irresponsabile. E ora torniamo alla pornografia. Come si fa a estinguere una popolazione di insetti considerati nocivi? Si sparge nella regione da disinfestare il feromone di quell’insetto. Sono le femmine che producono il feromone e con quello attirano i maschi esattamente come le donne attirano i maschi con la loro bellezza. Nel momento in cui i maschi sono immersi nel feromone, non cercano e non trovano più le femmine. Come di fa a estinguere una popolazione? La si riempie di pornografia, un feromone visivo, che disinserisce la sessualità vera, e lascia solo quella saltuaria e sadica. Quando i Giapponesi invasero la Manciuria oltre che massacrare e stuprare fecero anche due “cortesie”, legalizzarono oppio e pornografia. Dei libertari. Come il Partito Radicale che ci ama tanto.

 

 

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Silvana De Mari

Nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. (G. Orwell)

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