VENTOMARETERRA
Per uscire dalla barbarie in cui siamo immersi, rocminciamo a leggere e a scvrivere poesie!
Da pochi giorni è uscito il libro Ventomareterra di Alessandrfo Cretosi Bissi, raccolta di bellissime poesie e mgnifiche foto
I versi di Alessandro Cretosi Bissi trascendono il significato delle parole e si esprimono attraverso l’emozione che suscitano nel lettore, il quale si scopre senza difese di fronte all’ondata di sensazioni che lo travolge.
Proprio come le onde, alcune poesie cullano dolcemente, altre sommergono, lasciando senza fiato per un istante. La nascita di un figlio …Ti stringo e piango. Scorci di vita familiare che ci pare di sbirciare da una porta socchiusa …Di là, tra rumori di giochi e bollori d’arrosto del cuore mio giungono le voci. Il calore di serate conviviali …E poi un fuoco di parole scoppiettanti come castagne e vino di buoni amici, dove l’allegria dell’incontro ha in sé la malinconia dei saluti, la consapevolezza che siamo destinati a perdere chi abbiamo amato.
Struggenti i versi dedicati al padre …E mi davi del lei e mi chiedevi la cortesia di portarti via dall’ospedale e ancora …Poi sono scappato in sella alla bicicletta ed ero più vecchio.
Anche la persona che, dopo aver preso possesso della nostra essenza, si allontana lasciandoci sconcertati di fronte a quella nuova libertà che non volevamo e che ci incatena …I miei occhi sfiniti, per non avere incontrato i tuoi hanno continuato a sperare. Fino a trovarci soli con noi stessi, consapevoli che solo la morte metterà fine alla lotta …Che i tuoi muscoli se ancora si tendono
è perché devi combattere ancora… e ancora e non ci sorprende accorgerci che stiamo camminando accanto all’Autore, come vecchi amici che passeggiano insieme senza bisogno di parlare, accumunati dallo stesso sentire.
25 DICEMBRE 20033
Rami di pini radi
e tetti
di muri gialli
Di là
tra rumori di giochi
e bollori d’arrosto
del cuore mio giungono le voci
Nota: Scritta il 25 dicembre 2003. Dedicata alla mia famiglia
TRAPLETTI
Un sorriso
che si ripete
come torte
cotte in forni abitati da nani profumate
e poi un fuoco
di parole
scoppiettanti come castagne e vino di buoni amici
E mi sorprendo seduto non più a segnar mappe su improbabili tracciati i piedi che non tremano ospite dissonante
di canzoni ritrovate
I GIRASOLI DI MASSIMO18
Girasoli
l’amore cui anelano fissano
come di lance arditi
La campagna silente intorno tutta sa
La sferza del vento
non ne corrompe l’attesa
Così io abbandonato per il tuo sorriso che si ripete
SILENCE
Se non potessi riposare i tuoi occhi nei miei e poter cadere
per sfidare il ghiaccio
e attendere il tempo
di giorni che non conosci
e cantare
stonato come il bimbo che sei e correre
e mentre ti guardo tornare serio
cosa sarebbe allora
dei sorrisi
dei brindisi
di questo mio cuore che teme di questo luogo
che non voglio dimentichi?
1 GIUGNO 2015
C’ero quel giorno a tenere un lembo di un sacco di cerata
per riportarti a casa
Ero arrivato in bicicletta
con una corsa pazza
come quando ero un ragazzino
ora che non lo sono più
tanto che a volte non mi riconoscevi
e mi davi del lei
e mi chiedevi la cortesia di portarti via dall’ospedale
Tu non parlavi
stringevi i denti
non ti lamentavi
e cercavi di non farla cadere la sacca della tua urina
che ti avevano appoggiato sul ventre per quei quattro piani di scale
Qualche giorno prima
in un momento in cui mi guardavi e mi pareva fossi veramente lì
ti avevo detto di non avere paura che non finiva tutto
che un padre ti aspettava
Ma quel giorno no
non sono riuscito a dirti molto
Mi guardavi
forse sapevi che non ci saremmo più rivisti con quello sguardo
e ho solo detto
ciao babbo
Poi sono scappato
in sella alla bicicletta ed ero più vecchio
Nota: Scritta il 27 agosto 2016. Dedicata a mio padre.
LA NOTTE DELL’UNDICI LUGLIO 2017
Pensieri
che pesano
quello che non ho saputo voluto
come il silenzio
che dimentica le parole che non ho detto
come le note spezzate
dei giochi di coloro che amo
come le carezze date in sordina
come le dissonanze che cercano Una nota per resistere
come un barbone che canta per la speranza di un finale
Così è questa notte
per ciò che sta morendo in me
Nota: Scritta la notte tra il 10 e l’11 luglio 2017. Dedicata a Francesca.
SGUARDI
I tuoi sguardi
mostrano un verde cespuglio
in un declivio
nascosto fra le onde di uno scoglio sperduto
Potervi riposare
solo
e reso più vecchio
con il vento fra i capelli che scompiglia
come il tuo sorriso
Nota: Scritta il 19 dicembre 2007. Dedicata a Francesca.